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Benevento -Costituito a Benevento il comitato “Acqua buona per tutta la città”. Il sodalizio, promosso da Gabriele Corona, presidente di AltraBenevento, ha visto la luce presso l’Auditorium S. Maria di Costantinopoli al Rione Ferrovia. 

All’iniziativa hanno partecipato, tra gli altri, anche tre consiglieri comunali, tutti di minoranza: Italo Di Dio, Marianna Farese e Anna Maria Mollica. 
Il Comitato intende affrontare, tra l’altro, la vicenda che sta tenendo banco in questi ultimi giorni riguardante la salubrità o la pericolosità delle acque potabili che i cittadini del capoluogo consumano quotidianamente.
A questo proposito, non sarebbe frutto di casualità la location individuata per la istituzione del Comitato per l’Acqua, in quanto l’Auditorium insiste proprio nelle vicinanza dei due campi pozzi che sarebbero i maggiori indiziati di presenza di tetracloretilene, il Campo Mazzoni e quello di Pezzapiana.
Questa presunta contaminazione dovrebbe consigliare di avviare una indagine seria e serrata che, sempre secondo Corona, dovrebbe concludersi con la richiesta di chiusura immediata dei pozzi di Campo Mazzoni e Pezzapiana. Secondo l’esponente dell’associazione ambientalista, occorre investire con urgenza la Regione Campania della questione inviando una petizione al fine di sollecitare le indagini di competenza. Corona ha quindi sottolineato la necessità che il gestore del servizio idrico in città, la Gesesa, assieme allo stesso Comune e all’Arpac avviino con urgenza un pubblico confronto sulla spinosa tematica della salubrità dell’acqua in città affinché emergano in piena trasparenza le problematiche sul tappeto. Detto che, come riportano le cronache di due giorni or sono, secondo la Gesesa e secondo il Sindaco di Benevento, Clemente Mastella, non vi sono dubbi sulla potabilità dell’acqua di Benevento, secondo Corona c’è anche un altro problema che va affrontato subito e per il quale il Comitato per l’Acqua dovrebbe impegnarsi a lavorare: si tratta della tariffa per un servizio che presenta costi sostenuti per il contribuenti, ma soprattutto indifferenziati. In alter parole, non è possibile applicare tariffe eguali (peraltro alte) per acque che hanno qualità diversificate. 
Durante l’Assemblea è stato richiesto anche un intervento dell’Università del Sannio che con la sua competenza può introdurre ulteriori elementi di chiarezza.
Chiesto infine un confronto pubblico al Comune  di Benevento  proprio sulla questione.