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“La seduta del Comitato esecutivo dell’Ente Idrico Campano che doveva ratificare gli aumenti delle tariffe per i comuni irpini e sanniti serviti da Alto Calore e soprattutto la modifica della forma di gestione nell’ambito casertano è saltata per mancanza del numero legale. Su 20 membri del Comitato esecutivo Eic erano presenti soltanto in 6. Le forti pressioni sulla politica esercitate dai cittadini casertani che non vogliono cedere l’acqua alle multinazionali, nonché quelle del popolo irpino e sannita che si oppongono all’aumento delle tariffe a fronte di un servizio scadente, hanno prodotto sinora gli effetti sperati.

I componenti del Comitato esecutivo Eic si sono resi conto che l’approvazione di un provvedimento dagli effetti devastanti sulla vita dei cittadini avrebbe scatenato una rivolta popolare, proprio nel mese di agosto quanto si registrano in tutta la Campania continue interruzioni del servizio a causa delle reti colabrodo e delle forti riduzioni delle portate. La battaglia non è vinta perché il problema è solo spostato in avanti, ma il rinvio ci da tempo per continuare la lotta e chiedere il cambiamento dei provvedimenti in seno ai consigli di distretto casertano ed irpino. I cittadini sono esasperati da un problema che orami si mostra in tutta la sua drammaticità non soltanto nei mesi estivi. La soluzione è quella di unirsi per una gestione dell’acqua pubblica, efficiente e condivisa e chiedere il pieno rispetto del referendum del 2011 quando 26 milioni d’italiani avevano sancito che non si può fare profitto sull’acqua… prima che sia troppo tardi!”, così nella nota  Giovanni Seneca in qualità di presidente del Comitato Sannita Abc e portavoce del coordinamento regionale dei comitati per l’acqua pubblica della Campania.