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Benevento – “Dimenticate presto le roboanti promesse elettorali del 2016, l’amministrazione Mastella nei cinque anni e mezzo trascorsi a palazzo Mosti ha perpetrato il più clamoroso tradimento a danno del commercio beneventano. Ed è una storia che merita di essere raccontata, perché a pagare il conto sono i piccoli commercianti della Città e perché oggi sono troppi gli interrogativi che reclamano una risposta”.

Così Luigi Diego Perifano, candidato sindaco di ‘Alternativa per Benevento’. Che spiega: “Tutto ruota attorno alla mancata approvazione del Siad (Strumento Integrato dell’Apparato Distributivo), unico strumento utile ad affrontare le esigenze – di carattere sia commerciale che urbanistico – nel settore della media e grande distribuzione di vendita. Senza il Siad, per intenderci, non ci sono regole. E senza regole, evidentemente, si favorisce l’insediamento di centri commerciali di medie e grandi dimensioni che finiscono per affossare i negozi di vicinato, il commercio cittadino. Tra l’altro, e purtroppo, parliamo di un comparto già in difficoltà, date le tante saracinesche che sono state abbassate in aree già in crisi, come il Centro Storico ma pure in quei quartieri che fino a pochi anni fa potevano ancora considerarsi il cuore pulsante del commercio beneventano, come il rione Ferrovia”.

Ma dell’importanza del Siad come arma di difesa del commercio locale – prosegue il candidato sindaco – era pienamente consapevole anche l’amministrazione Mastella che infatti l’11 settembre del 2018 approvava l’avviso pubblico per l’affidamento dell’incarico di redazione del Siad. Il 28 novembre dello stesso anno, poi, l’incarico veniva affidato allo studio tecnico Ar Project scarl, con sede a San Felice a Cancello, per un importo pari a 35.951 euro. Accettato l’affidamento, lo studio casertano consegnava gli elaborati richiesti, corredati dalle relative tavole tecniche e planimetrie, in data 18 luglio 2019, fornendo infine ulteriori integrazioni nel novembre dello stesso anno”.

A questo punto – prosegue Perifano – l’iter necessitava di ulteriori passi. Tra questi: l’acquisizione del parere obbligatorio non vincolante delle associazioni dei consumatori e degli imprenditori e l’approvazione del Siad in Consiglio Comunale. Nelle more che questo avvenisse, il Comune reputava opportuno procedere alla liquidazione del 50% dell’intera somma spettante allo studio Ar Project scarl”.

Cosa è accaduto, dopo? Nulla. La procedura si è stoppata! Perché?” – incalza Luigi Diego Perifano. “Perché il piano Siad è rimasto a prendere polvere nel cassetto? Perché non è stato chiesto il parere degli esercenti e delle associazioni dei consumatori? Perché non si è voluta affrontare la discussione in Consiglio Comunale? Perché l’unico risultato tangibile e concreto di questa operazione è la liquidazione di metà parcella dei tecnici giunti dal casertano?”