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Benevento – Si avvicina, inesorabile, l’ora delle decisioni. La lunga crisi politica di palazzo Mosti potrebbe vivere domani la sua giornata decisiva. Pochi minuti fa, infatti, il sindaco Clemente Mastella ha dato mandato ai suoi due capigruppo, Molly Chiusolo e Giovanni Quarantiello, di convocare per domani pomeriggio i consiglieri di quel che resta della sua maggioranza. L’incontro si terrà alle 18 e non in una sede istituzionale ma presso l’abitazione del sindaco a Pacevecchia, nel capoluogo. Vi prenderanno parte soltanto i componenti dei cinque gruppi che sostengono la maggioranza; Lista Mastella, Noi Sanniti per Mastella, Forza Italia, Moderati e Udc. Complessivamente, dunque, dovrebbero essere 14 i consiglieri presenti. Dal gruppo, infatti, bisogna escludere l’ex capogruppo di Forza Italia Nanni Russo al quale Mastella, prima ancora dell’apertura ufficiale della crisi, aveva chiesto di dimettersi per le “non eleganti” intercettazioni telefoniche emerse a seguito di una operazione giudiziaria condotta a Benevento dalla Dda. Cosa dirà il sindaco ai suoi consiglieri? Bocche rigorosamente cucite negli ambienti vicini al primo cittadino. Facile immaginare, invece, cosa diranno i consiglieri a Mastella: andiamo avanti. E proprio la ferma volontà dei “suoi” di non tornare al voto con un anno di anticipo potrebbe convincere l’ex Guardasigilli a revocare le dimissioni rassegnate lo scorso 2 febbraio. E questo nonostante siano falliti tutti i tentativi di allargare i perimetri della squadra di governo. Inoltre, a Roma e soprattutto a Napoli il sindaco è pronto a giocarsi nuove partite politiche e farlo privo dei galloni istituzionali, e per di più con l’impegno necessario a una campagna elettorale, potrebbe incidere negativamente sugli esiti. A farla breve, sottolineando che i ragionamenti sono tutti ancora sul tavolo, l’opzione della revoca delle dimissioni appare in queste ore più probabile rispetto alla conferma delle stesse e al voto anticipato. Stando realmente così le cose, Mastella si ripresenterebbe a palazzo Mosti privo di una maggioranza autosufficiente ma con una giunta profondamente rinnovata. Con l’auspicio di recuperare lungo il cammino quei nuovi compagni di viaggio che in questi venti giorni di tempo non si è riusciti a trovare.