- Pubblicità -
Tempo di lettura: 2 minuti

Solopaca (Bn) – Un fiume di persone, tanti volti, piccoli e adulti, hanno colorato le strade di Solopaca per far sentire forte il proprio ‘no’ alla guerra. “Stop War, Concerto per la Pace”: con la guerra tutto è perduto, con la pace tutto è possibile”.

Questo è stato il messaggio che hanno voluto dare gli organizzatori per l’evento che ha avuto come teatro la sala consiliare del comune solopachese, luogo nel quale si è tenuto il concerto che ha anticipato la fiaccolata che si è dipanata lungo le strade del centro telesino. Un’iniziativa nata dalla sensibilità di diverse associazioni e rappresentanti locali che hanno inteso fare la propria parte per condannare tutti i conflitti e manifestare la propria vicinanza al popolo ucraino e a tutti i popoli che vivono sulla propria pelle gli orrori della guerra.

L’iniziativa è stata promossa dalla Cooperativa San Rocco (Ente attuatore SAI Solopaca), dalla Samnium University of Music e dal Liceo Musicale IIS Carafa Giustiniani di Cerreto, in collaborazione con la ProLoco di Solopaca, la locale Associazione Commercianti, la Misericordi di Solopaca, La Parrocchia di San Martino e San Mauro, la locale Azione Cattolica, Forum Giovani Song Solopaca, Centro Sociale non solo anziani, Gruppo di Volontariato Vincenziano, Diocesi di Cerreto Telese Sant’Agata, Unpli provinciale di Benevento, Associazione musicale Non solo eventi, e con il patrocinio del Comune di Solopaca

Al coro, di cui fanno parte numerosi artisti locali impegnati nel panorama internazionale, hanno preso parte anche i giovani beneficiari del Progetto SAI di Solopaca che da dicembre sono impegnati nelle prove sotto la guida attenta del Maestro Arturo Armellino

Un momento nel quale ci si trova – così dichiara monsignor Luigi Mazzafaro, vescovo della Diocesi di Cerreto – Telese – Sant’Agataper condividere un turbamento che, però, deve diventare un desiderio comune. La pace è una responsabilità, non solo uno slogan e questa Pasqua ci chiede proprio di convertirci ad essa. Non dobbiamo essere violenti ma costruttori di legami perchè la guerra si combatte coi rapporti umani. In questo senso, ognuno è responsabile di un pezzo di pace che manca in questo mondo”.