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Benevento – Riceviamo e pubblichiamo una dura lettera di accusa del dottor Giorgio Nardone nei confronti dell’Azienda Ospedaliera San Pio di Benevento. Di seguito il testo.

“Io sottoscritto Giorgio Nardone residente in San Giorgio del Sannio, ultrasettantenne, dichiaro e denuncio quanto appresso: Mio figlio Massimiliano, nato a Benevento e residente a Bergamo, vincitore a 44 anni (uno dei più giovani primari d’Italia) di un concorso di direttore di unità operativa complessa negli ospedali di Sondrio (Dic 2017 — ASST Valtellina e Alto Lario) e dopo un anno di Treviglio (Nov 2018-ASST Bergamo Ovest) sempre in Lombardia, dove presta attualmente servizio, ha partecipato all’avviso pubblico di otorinolaringoiatria indetto dall’azienda ospedaliera San Pio, ex Rummo, di Benevento in data 24.08.18.

Dei partecipanti all’avviso in numero di quattro a quella data solo due, Nardone e un altro candidato, avevano raggiunto il punteggio dei titoli fissato a 20, al di sotto dei quali si era esclusi. Sembrerebbe che l’altro candidato non arrivasse a tale punteggio. Poi sono stati riaperti i termini dell’avviso il 07.01.2020. Sorge il dubbio (legittimo?!) che la riapertura dei termini dell’avviso sia (forse) servito all’altro candidato per maturare i titoli al fine di partecipare, visto anche che nessuna altra domanda è stata presentata. Nonostante ciò molti suoi titoli appaiano essere maggiorati.

Lo stesso è stato ammesso al concorso solo per un 0,8 in più, avendo effettuato in 16 mesi – dal primo bando al secondo bando – 24 attività (scientifiche e formative tutte autorizzate ?!), una ogni 20 giorni anche a Santa Croce del Sannio (un novello Superman) ottenendo il massimo dalla commissione 5 punti, che è moltissimo, rispetto ad un anno di servizio che viene valutato solo 0,20 punti. Cioè un convegno a Ravello o a Roccasecca vale quanto un intero anno di servizio; non dico altro è solo indecente. Sembrerebbe tutto regolare, se sotto non ci fosse stato un disegno ben preciso. L’obiettivo da raggiungere era uno solo come poi si vedrà. Mio figlio vince l’avviso quale primo classificato tanto che il D.G. lo fa chiamare al telefono e fissa un incontro il 15-06-2020 alle ore 9:30. L’incontro si tiene e il D.G. chiede la disponibilità a nominarlo entro tempi brevi. In quella stessa mattinata, inoltre, il D.G. comunica a mio figlio di essere stato convocato a Napoli in Regione, dove pare che gli impongano un altro nominativo. (Siamo sudditi!)… Gli ordini non si discutono! Tanto che nel pomeriggio lo stesso D.G. lo fa telefonare dal suo segretario dicendo che la nomina sarà sospesa fino a settembre (come poi lo stesso D.G. dirà alla stampa locale). Mio figlio, a cui il D.G. aveva dato il suo numero di cellulare personale, chiama a sua volta il D.G. che ribadisce che la nomina (per ordini superiori?) avverrà a Settembre in concomitanza delle elezioni regionali. Invece in data 29-06-2020 nomina primario (D.U.O.C.) il secondo classificato. Tale nomina doveva essere analiticamente motivata (art. 15 comma 7 bis, del DLgs 502/1992). Infatti è stata motivata col fatto che il Di Maria, dipendente del San Pio, “conosce approfonditamente le dinamiche e gli equilibri del reparto” e che “garantisce” gli standard di efficacia e efficienza” del reparto (fantasma dico io) di otorinolaringoiatria che è passato negli ultimi anni da 24 posti letto ai 13 attuali di cui il tasso di occupazione si aggira ormai da molto tempo intorno al 30/400/0 (4/5 posti letto in media) in era pre-Covid 19. Inoltre l’altro candidato (sbagliando il cognome) “potrà” – termine apodittico e profetico — “migliorare i rapporti del personale”… Motivazione ridicola, superficiale e soprattutto in netto contrasto con quella indicata nelle linee guida dell ‘ avviso concorsuale. L’altro candidato è entrato in servizio senza fare un concorso pubblico, è stato per circa 10 anni alle dipendenze di un direttore facente funzioni e non ha mai diretto il reparto ed ora si dice che “garantisce”. (“Forse si dice” gli studi privati cui fa parte).

È da rilevare che la commissione giudicatrice – cosa non secondaria e assolutamente sbalorditiva – al colloquio all’altro candidato ha dato il giudizio: “buona esposizione completa ed essenziale sia del quesito gestionale che clinico”. Mentre al Nardone: “Ottima esposizione che mette in evidenza una valida esperienza sia cliniche che gestionale”. Ebbene il punteggio dato ai due è stato Io stesso di 50. Vi sembra una cosa seria? Inoltre il Nardone si è trovato con un punteggio di titoli al di sotto di quelli preventivabili come si potrà dimostrare con l’accesso agli atti. Nonostante tutto è risultato primo, mentre è stato nominato il secondo. C’è del marcio in Danimarca, disse uno che conta. Povero meridione. Povero Ospedale. Vergognatevi. Altri, per altri primariati hanno già chiesto udienza. Lo vedrete alle elezioni. Questa è la verità che venga confrontata con quella degli altri e con i documenti del concorso; che venga fatta luce sui tanti misteri dell’Ospedale San Pio. C’è malinconia e disgusto nei miei occhi e nel mio cuore di ex dirigente ministeriale, ex amministratore di tanti enti quali pure l’ospedale Rummo San Pio per 7 anni, ex Sindaco di San Giorgio del Sannio per 10 anni, ed docente della scuola superiore della P.I. e di Formez , ex ASI, ex Consorzio Idrico Alto Calore, e tanti altri ex, attualmente contadino. Resto in attesa di giustizia. Dott Giorgio Nardone”