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Benevento -La Confederazione Unitaria di Base Pubblico Impiego torna sulla questione del concorso del dirigente alle Finanze per il Comune di Benevento. Di seguito la nota completa del sindacato:

“Ha preso servizio oggi, 21 novembre, al Comune di Benevento il nuovo dirigente alle Finanze, terzo classificato al concorso “maledetto” bandito nel 2017, caratterizzato da numerose stranezze e condotto nonostante contestazioni e rilievi. 

Per approvare il bando fu necessaria nell’estate del 2017 una modifica al Regolamento degli uffici e dei servizi senza alcuna trattativa con i sindacati; la delibera  fu bloccata per diversi mesi per uno scontro tra dirigenti; l’autorizzazione ministeriale  fu concessa dopo la pubblicazione del bando e del relativo impegno di spesa; il nuovo dirigente al personale del Comune di Benevento, appena nominato, si dichiarò incompatibile perché aveva collaborato professionalmente con un candidato ma non si astennero gli altri due componenti della commissione (compreso il presidente) che conoscevano benissimo, anche professionalmente, alcuni illustri candidati; diversi concorrenti hanno contestato i tempi troppo stretti tra le prove scritte e quelle orali.

Tra i 43 partecipanti (su 52 iscritti) molti erano beneventani (7 dipendenti dell’Ente) ma solo tre superano il concorso e provengono da altre province per il posto da dirigente del settore più importante del Comune di Benevento che ci costa 130.000 euro all’anno. Insomma, un incarico molto ambito ma stranamente la vincitrice del concorso, Marzia Bardascino di Salerno, a gennaio 2018 rinuncia all’incarico senza fornire spiegazioni. L’amministrazione Mastella però non demorde e chiede al Ministero dell’Interno l’autorizzazione per confermare la graduatoria invece di bandire un nuovo concorso.

Dopo la clamorosa rinuncia della Bardascino, il secondo classificato, Carlo Giliberti di Avellino,  in  attesa della chiamata ufficiale per 9 mesi partecipa ad incontri con dipendenti ed amministratori del nostro comune, discute di dissesto, tasse, evasione fiscale e pure del protocollo informatico.

Insomma si fa un’idea dello stato finanziario e organizzativo del Comune di Benevento ma quando viene convocato per ricoprire l’importante incarico di Dirigente, diventa dubbioso. Chiede più volte un’attestazione di regolarità del concorso prima di lasciare il coordinamento dell’ufficio ragioneria del capoluogo irpino, ma le risposte dei vertici del comune di Benevento non lo convincono.  Non vuole rinunciare al nuovo prestigioso incarico nel capoluogo del Sannio, rivendica i suoi diritti anche con ripetute lettere del suo avvocato, ma non prende servizio. Evidentemente qualcosa d’importante lo preoccupa. L’amministrazione Mastella lo considera decaduto e chiama in servizio il terzo ed ultimo classificato al concorso che sembra proprio “maledetto”, Raffaele Ambrosio, coordinatore dell’Ufficio Ragioneria del Comune di San Giuseppe Vesuviano. Ambrosio non ha esperienze da Dirigente e a differenza  di Giliberti, non conosce niente del bilancio del Comune di Benevento ma accetta il prestigioso incarico.

Per non rischiare il salto nel vuoto, e quindi perdere il lavoro nella sua città per un posto rischioso a Benevento, Ambrosio si limita a cautelarsi chiedendo al Comune di San Giuseppe Vesuviano di conservargli il posto per sei mesi. La norma è un po’ contorta, soprattutto per il passaggio dal Contratto dei dipendenti a quello per Dirigenti, ma l’amministrazione vesuviana accetta la richiesta. Perché Giliberti non ha utilizzato questa possibilità?  Quella norma contrattuale vale pure ad Avellino”.