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Benevento – Cominciano le manovre per l’elezione del Consiglio della Camera di Commercio Irpinia – Sannio. Sebbene siano partiti i ricorsi avverso la fusione tra gli Istituti camerali sannita e irpino e le stesse percentuali elaborate dalla Regione Campania per la rappresentatività dei due territori delle aree di nord est all’interno del nuovo Organismo decisionale irpino-sannita, ci si muove già per la caccia ai voti delle diverse categorie produttive che dovranno confluire nel nuovo Soggetto.
All’Hotel President, a due passi dall’Istituto camerale di piazza Castello di Benevento, la Confcommercio ha scoperto le proprie carte.
Nicola Romano, presidente di questa Organizzazione a Benevento, ha condotto una Conferenza Stampa per le elezioni prossime venture presentando il documento programmatico per una Camera di Commercio nuova. Secondo le parole d’ordine presentate alla Stampa, l’Istituto Camerale Irpino-Sannita, “si rinnova nel pensiero, nelle strategie territoriali per farne nascere una più forte e per affermare il rinnovato ruolo della Camera di Commercio capace di favorire un dialogo sempre più intenso e partecipato tra la pubblica amministrazione e il mercato, rilanciando le economie territoriali”. Secondo Confcommercio, il nuovo Soggetto, attraverso la ridefinizione del suo stesso ruolo, deve trasformarsi in un Ente Camerale quale “luogo vicino ed accessibile e non solo una Istituzione burocratica”.
Nata in aperto e durissimo contrasto con l’attuale gestione della Camera di Commercio di Benevento guidata da Antonio Campese, la Lista di Confcommercio per la Camera di Commercio Irpinia – Sannio presenta 7 Candidati, tra i quali lo stesso Nicola Romano, sei dei quali sono sanniti e un irpino, inoltre tra i candidati si distinguono: Lucio Rubano, Pasquale Santagata, Antonio Feleppa, Giuseppe Petito.
La Lista è di autentica rottura nei confronti del Presidente uscente dell’Ente camerale beneventano, a giudicare anche dalle parole durissime che, eufemisticamente, potremmo definire come bordate contro il Presidente Campese e la sua gestione. Campese, di fatto, è stato accusato sul piano personale e politico.
Romano ha detto presentando i Candidati: “E’ iniziativa la rivoluzione con un cammino comune che abbiamo intrapreso alcuni anni fa. Sette persone provenienti da mondi diversi per ridare slancio all’Ente camerale”. In sostanza, Romano, pur riconoscendo che la legge di riforma delle Camere di Commercio, in forza della quale si è giunti al nuovo Ente che ingloba Irpinia e Sannio, sia “scellerata ed anticostituzionale” e che pertanto “la riforma delle Camera di Commercio deve essere rivista”, la scelta ormai avviata della nuova presidenza non può prescindere da una pregiudiziale. Secondo Romano, la presidenza non può spettare a Benevento perché, ragionando come fa la legge in termini esclusivamente quantitativi, le Ditte iscritte all’Ente Camerale di piazza Castello sono in numero inferiore di almeno 5000 unità a quelle Irpinia (che peraltro ha il doppio dei Comuni rispetto al Sannio); ma, dice Romano, la presidenza non può spettare nemmeno ad un irpino. Infatti, argomenta ancora Romano, bisogna puntare su una personalità terza o neutra dal punto di vista territoriale perché la legge parla comunque di fusione e di accorpamento non di sostituzione.
In ogni caso, secondo Confcommercio, la cosa importante è che si ponga fine alla presidenza Campese. Romano ha dichiarato: “Vogliamo una politica diversa rispetto  a quella attuale: Campese non ha portato un solo Euro dalla Unione Europea, ma ha fatto diventare la struttura di Piazza Castello un centro di potere per elargire soldi a questo o quello. Noi vogliamo invece convogliare 33 Consiglieri camerali per ridare slancio all’imprenditoria del Sannio e dell’Irpinia. Fino ad oggi la Camera di Commercio di Benevento ha pagato in questi anni ben due Segretari Generali con una cifra vicine ai 400mila Euro che potevano essere spesi molto meglio. Campese ha messo in dubbio la nostra rappresentatività, ma non ha detto il vero sui numeri dell’Upa Claai che lo sostiene e che lui rappresenta: secondo Campese, i Soci sarebbero 1.500, mentre nella realtà sono 829. Vicino a Campese c’è anche la Confesercenti che però ha solo 300 iscritti”.
Campese dunque, secondo la ricostruzione di Romano, non avrebbe avuto nemmeno titolo a rappresentare il più alto livello l’Ente Camera di Benevento.
Romano ha poi aggiunto: “Nella nuova Camera di Commercio il programma deve essere posto al centro delle attività. Oreste Pietro Nicola La Stella il Presidente della Camera di Commercio di Avellino, non ha i requisiti per diventare il Presidente della nuova Camera di Commercio perché la sua Azienda è in liquidazione. Ecco perché occorre un nome terzo, un imprenditore neutro che sappia fare gli interessi di entrambe le comunità”.