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Benevento – C’era grande attesa per la programmata conferenza stampa del presidente del Benevento Oreste Vigorito. Il numero uno giallorosso ha parlato questo pomeriggio all’Hotel President, nel cuore della città. Vigorito ha affrontato diversi temi nel suo intervento, toccando vari e svariati argomenti. Di seguito le parole del presidente della Strega:

Ringraziamenti – Il mio grazie a tutti coloro che hanno contribuito allo svolgimento del campionato scorso, iniziato in maniera difficile per via della retrocessione maturata sul campo. Sulle macerie della retrocessione abbiamo provato a costruire qualcosa.

Stagione – Abbiamo il dovere di fare un’analisi di quanto accaduto e la nostra stagione non riguarda solo la prima squadra, ci eravamo promessi di intraprendere un nuovo piano triennale e probabilmente qualcuno ha dimenticato il nostro pianificare l’attività. La campagna acquisti, promossa da tutti, aveva fatto nascere l’idea che dovevamo tornare in A ma non era il nostro obiettivo principale. Ho cercato di tenere vivo il ricordo delle delusioni precedenti e abbiamo dimenticato che, nel nostro secondo campionato di B, abbiamo centrato per la seconda volta i play off. Qualcuno, sfumato l’obiettivo, ha voluto cercare i responsabili e non le cause. In tredici anni, insieme alla maturità dei tifosi e alla visibilità assunta, c’è una società che non si è mai giocata qualcosa con meno voglia e cuore. Non so da dove nascono certe illazioni su eventuali partite vendute, vedo queste dichiarazioni come frutto della semplice delusione. Meglio mettere le cose in chiaro ma, per quanto mi riguarda, le ho dimenticate ancor prima di ascoltarle.

Bilancio – Siamo stati sconfitti ma io guardo avanti. Questo è stato un anno di soddisfazioni per il Benevento, il primo anno di un triennio, come lo avevo impostato con i miei collaboratori. Per la prima volta abbiamo realizzato un centro sportivo, diventato un gioiello e un punto di incontro per il settore giovanile. I giovani, per la prima volta, ha raggiunto con tre squadre i play off nazionali e l’Under 16 si giocherà lo scudetto la prossima settimana. Questi ragazzi fanno parte del programma che andrà avanti nei prossimi anni. Noi siamo una realtà di provincia e restiamo tale, il calcio di provincia di una volta non c’è più, lo stesso calcio che avete seguito per ottanta anni prima che arrivassi io. Oggi il calcio si sta trasformando, è diventato un business. La cosa bella di questa provincia è che ha conservato la purezza, per questo vale la pena fare calcio a Benevento. Non si devono però perdere le dimensioni, altrimenti questo calcio non può essere fatto solo da Vigorito ma deve essere fatto dalle istituzioni, dalle imprese locali o da quei tifosi che non seguono la squadra. Avere 10mila spettatori in una gara che vale la serie A o avere un calo dell’80% degli sponsor rispetto alla scorsa stagione dimostra che siamo una società di provincia. Io non ho problemi a chiedere aiuto ma in questa città c’è chi si sottrae. Non mi riferisco ai tifosi di curve o distinti, loro hanno esaurito subito i biglietti a disposizione.

Abbonamenti – Proprio per loro riconfermeremo gli stessi prezzi dello scorso anno per la campagna abbonamenti. Le polemiche sui prezzi dei biglietti nei play off mi sono sembrate pretestuose. Usciamo dalla visione del calcio di una volta e parliamo del calcio di oggi. Questa società ha impiegato qualche decina di milioni di euro e sentire certe cose, come il non voler andare in serie A, fa capire che stiamo andando nella direzione sbagliata.

Bucchi – Ci siamo visiti con lui e con lo staff per cercare le cause che non hanno funzionato. Abbiamo fatto un’analisi e abbiamo convenuto che non c’erano le garanzie per continuare un progetto dal quale avevamo deragliato. Un progetto che abbiamo realizzato in parte, non è mancata la promozione ma un’altra cosa, la stessa cosa che non ha portato al rinnovo di contratto. Ci siamo presi una pausa di riflessione e credo che Bucchi abbia dato un grosso contributo. Lo ringrazio per il lavoro svolto ma per portare avanti quel discorso serviva un’altra figura di allenatore. Errori li abbiamo commessi tutti. Non avrei mai lasciato andare via un ragazzo come Bucchi se non avessi avuto la certezza che era necessario cambiare.

Mercato – Per anni ho pagato per i gol dell’anno prima. Prendevo e pagavo il centravanti per quello che aveva fatto. Poi qualcuno mi ha fatto capire che dovevo comprare quei calciatori che non avevano già i soldi in banca ma quelli che dovevano portarli in banca.

Foggia – Ha il contratto in scadenza il 30 giugno ma è stato già confermato lo scorso luglio perché fa parte del nostro percorso di crescita. Dobbiamo costruire squadre che facciano campionati competitivi facendo crescere l’intero contesto.

Serie A – Comporta tre problemi: calciatori con ingaggi elevati per il Benevento, calciatori a fine carriera che si propongono e giovani che non vogliono venire perché pensano di essere già retrocessi. Essendo io tifoso del Benevento, vedere gli altri che si divertono con i miei ragazzi e con i miei sogni non mi piace. Io non voglio vincere per forza ma mi incazzo quando perdo e non voglio incazzarmi. Sto provando a costruire un qualcosa di duraturo.

Organico – Proveremo a chiedere ai calciatori che non fanno parte del progetto delle risoluzioni contrattuali. Questo per poter inserire calciatori ritenuti ideali al nostro progetto. Prenderemo gente che per caratteristiche ed età faranno al nostro caso. Su questo sta lavorando Foggia fin dal 1° luglio dello scorso anno. Abbiamo individuato una serie di obiettivi da tempo, sia in caso di A che di B. Dobbiamo pensare che non è successo nulla.

Calciatori – Li ho visti sinceramente addolorati dopo la sconfitta nei play off. Li ho abbracciati perché insieme ai loro sogni erano sfumati anche i miei. Buona parte di loro sarà riconfermata perché sono dei top per la categoria. La campagna acquisti sarà mirata per migliorare l’organico. Qualcuno andrà via, spetterà al direttore e al nuovo allenatore operare in questo senso. Evitate di fare nomi roboanti, sia per gli allenatori che per i calciatori perché non è questa la strada che percorreremo.

Allenatore – Non siamo più degli sconosciuti e molti vorrebbero venire. Io non voglio un tecnico che venga qui per poi fare carriera altrove. Il nome ancora non c’è, proveremo a prendere qualcuno ambizioso, umile e non remissivo, qualcuno che abbia voglia di fare carriera. Vogliamo qualcuno che sposi il nostro programma, costruendo una squadra che dia soddisfazioni sul campo e che si prepari a campionati più importanti. 

Ritiro – Andremo a Pinzolo, avevamo prenotato da due mesi.

Staff Medico – Tutti confermati alla guida del dottor Salvatori. Per la prima volta nessun calciatore si è andato a curare in centri specialistici. Abbiamo assunto un dottore a tempo pieno, facendo un altro passo verso quel mondo verso cui vorremo andare.

Antistadio – Abbiamo dotato gli spalti dei sedili smontati al “Ciro Vigorito”. Ringraziamo l’amministrazione di Paduli per il campo, ma Foggia mi ha fatto capire che la squadra appartiene alla città di Benevento ed era giusto che si allenasse in città. Portare un giocatore adesso significa farlo sentire a casa. Non potevamo allenarci sul sintetico, però, per questo abbiamo rimesso l’erba e il campo è diventato un vero e proprio gioiello. Quando la squadra si allena in casa ci vogliono i tifosi giallorossi, così come quando perdono.

Tifosi – Voglio rivedere sulle gradinate entusiasmo e sorrisi. Il mio augurio è vedere tifosi che capiscono quanto abbiamo bisogno di loro. Proprio per loro, come ho detto, abbiamo confermato i prezzi della scorsa campagna abbonamenti. La squadra in campo è costruita dalla società ma viene affidata alla gente. Proviamo a farci un altro bel campionato, ricordandoci l’impegno di tutti.

Progetto triennale – Avevo detto che avrei provato a tornare in serie A. Se non dovessimo centrare l’obiettivo si farebbe una profonda analisi e si valuterebbe il da farsi. Si arriva a un punto nella vita in cui bisogna fare delle valutazioni, serve un ricambio generazionale e non si può fare come qualcuno che resta attaccato alla poltrona. Il Benevento è un bene della città, spero si crei un movimento di solidarietà. In testa abbiamo tanti obiettivi, non solo la A, sui social, ad esempio, precediamo piazze più grandi di noi. Un uomo solo al comando resta una chimera, bisogna che qualcuno si svegli e se ne renda conto.

Stadio – Ne ho sentite di tutti i colori e non era una situazione semplice da sbrogliare. Il comune vive una situazione difficile, c’erano diversi problemi da dirimere. C’era una precedente delibera per la gestione dello stadio, di durata decennale, che prevedeva delle migliorie a carico della società “scontando” sul pagamento dei canoni. Il Benevento Calcio ha preso in concessione per dieci anni l’impianto con una dichiarazione di inagibilità e ci siamo dati da fare, insieme a mio fratello, per operare delle necessità. C’è stata un’analisi di questi costi che avrei preferito fare con l’amministrazione, se non pagavamo i canoni è perché eravamo creditori e non debitori. Mi dicono adesso che lo stadio vale molto di più, è vero ma perché l’ho fatto io. Sono state stimate tutte le opere fatte e si sono riscontrate due grandi anomalie: la prima che i lavori erano stati fatti su opere adesso vecchie e quindi deprezzate, la seconda è che un campo per essere dato in concessione deve essere oggetto di un bando pubblico. Eravamo arrivati a un accordo o meglio a un’ulteriore concessione, rinunciando noi a più della metà di quanto dovevamo avere. Io avevo chiesto una concessione di almeno venti anni, accollandomi anche altri lavori. Visti i tempi lunghi e l’imminenza delle Universiadi, a noi serviva un documento da presentare in Lega per l’iscrizione e per questo l’amministrazione ha prorogato l’utilizzo del “Ciro Vigorito” in favore del Benevento. Risolto questo, rimane la questione dell’agibilità dopo l’aumento di capienza. C’è una commissione composta da un gruppo di esperti che sta analizzando la documentazione sui lavori fatti allo stadio. Sono in attesa di sapere se il calcio lo vedrete ancora a Benevento o se dovrò portarlo un po’ più vicino a casa mia.

Collaborazione – Esiste un preliminare di intesa con il Campobasso, stiamo parlando per vedere se riusciamo a creare una sinergia. Meglio essere chiari, non si tratta di un qualcosa di sostitutivo ma di un qualcosa per crescere ulteriormente. Benevento è una parentesi importante della mia vita, non la ripeterei di nuovo e daccapo da un’altra parte.