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“Il PD di Benevento, attraverso i suoi organismi dirigenti, intende prendere le distanze dai comportamenti del Governo Regionale, che mortificano il nostro territorio, e dalle scelte estranee alla nostra responsabilità”.

Si consuma con queste parole lo strappo tra la federazione sannita del Partito Democratico e il presidente della Regione Vincenzo De Luca.

Una rottura a cui i vertici del partito hanno voluto dare i crismi dell’ufficialità attraverso un documento prima votato all’unanimità in direzione provinciale e poi illustrato alla stampa.

Al tavolo, per il confronto con gli organi dell’informazione, siedono tutti i massimi dirigenti ‘democrat’: il deputato Umberto Del Basso De Caro, il segretario Carmine Valentino, il presidente Rossano Insogna, il consigliere regionale Erasmo Mortaruolo, il vicesegretario Giovanni Cacciano.

E lungo è l’elenco delle doglianze. Trovano spazio il tema della sanità – “difendiamo l’istituzione del polo oncologico ma dinanzi alle censure del sindaco di Benevento e del Movimento Cinque Stelle, con particolare riferimento agli addii dei primari del Rummo, ci aspettavamo una presenza e una chiarezza diversa dalla Regione” -, delle infrastrutture – “ha ragione la Cgil a chiedere conto del Patto per la Campania, quando verranno investiti i soldi messi a disposizione dal governo? -, dell’agricoltura – “grave la mancata erogazione di fondi per il Psr”, dei trasporti – “perchè questo ritardo nell’adeguamento della Benevento-Napoli via valle Caudina? -, dei risarcimenti per l’alluvione del 2015 – “quanto sollecitazioni abbiamo dovuto produrre per ottenere il riconoscimento del danno subito dalle nostre aziende?”.

Una lunga e significativa lista di promesse mancate e impegni non mantenuti, dunque. Tanto che il Pd sannita si spinge fino a parlare di “indifferenza” se “non di ostilità” della Regione nei confronti del territorio beneventano. Senza tralasciare delle vere e proprie stoccate all’indirizzo di De Luca, accusato di “bonapartismo” e “insolenza”.

E allora, sintetizza Del Basso De Caro, “è giunta l’ora di prendere le distanze. Non possiamo assumerci le responsabilità delle colpe degli altri”.

Una vera e propria mozione di sfiducia che però, almeno per il momento, non muterà la posizione di Mino Mortaruolo all’interno del parlamento campano. “Non esco dalla maggioranza. Porterò avanti in Consiglio le battaglie che rispondono agli interessi dei nostri concittadini”.

Ecco, di seguito, il documento politico votato dalla direzione provinciale del Pd sannita.

“Nelle elezioni regionali del 2015 la provincia di Benevento fu prodiga di consensi nei confronti dell’attuale Governo Regionale assegnando la maggioranza alla coalizione di Centrosinistra e, all’interno di questa, eleggendo il Democratico Mino Mortaruolo unico rappresentante sannita in Consiglio.

Il PD di Benevento, in questi anni, ha sempre condiviso e rispettato il principio di autonomia del Presidente e dell’Esecutivo dal Partito di riferimento, difendendo le scelte del vertice anche se mai conosciute né condivise ma apprese dagli organi di informazione.

Abbiamo evitato accuratamente polemiche ogni qualvolta i nostri dirigenti venivano definiti ‘anime morte’ e il Partito stesso un freno all’attività del Governo regionale.

Il nostro profilo, in modo particolare quello del nostro Consigliere Regionale, è stato sempre improntato al massimo rispetto ed alla più incisiva collaborazione.

In sede parlamentare e di governo, leale e generoso è stato l’apporto del nostro Deputato, sia nelle leggi di stabilità che assegnavano alla Regione Campania ingenti risorse per le bonifiche e per il trasporto pubblico locale, sia in occasione del Patto per la Campania, sia in tutte le riunioni del CIPE che hanno approvato e finanziato le opere pubbliche di rilievo strategico.

A fronte di questi impegni, svolti con la massima diligenza, abbiamo registrato indifferenza se non ostilità nei confronti  del nostro territorio.

I problemi della sanità, in particolare l’accorpamento dell’Azienda Ospedaliera ‘Rummo’ e del P.O. ‘Sant’Alfonso Maria dè Liguori’ di Sant’Agata dè Goti, del trasporto pubblico locale, che vede Benevento sempre più isolata dai collegamenti con il capoluogo regionale, dell’agricoltura, con l’enorme ritardo nell’erogazione dei fondi alle nostre aziende, formano oggetto di quotidiani rilievi e contestazioni da parte dei cittadini.

Il governo regionale, completamente assente su questi temi, si affida al ‘bonapartismo’ del suo Governatore i cui limiti sono stati chiaramente sanzionati dal corpo elettorale, severo giudice dell’operato della Regione.

Il PD di Benevento, attraverso i suoi organismi dirigenti, intende prendere le distanze dai comportamenti del Governo Regionale, che mortificano il nostro territorio, e dalle scelte estranee alla nostra responsabilità.

Le tante difficoltà qui evidenziate sono ormai presenti nell’intero territorio campano, tanto che non è più rinviabile una discussione in sede Regionale, da avviare con l’intero gruppo dirigente del PD, e con le rappresentanze istituzionali della Campania.

A meno di due anni dal rinnovo del Consiglio Regionale si impone un deciso cambio di passo. La misura è colma.

Ai proclami preferiamo i fatti.

La politica urlata ed insolente non riceverà premio dagli Elettori campani”.