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Deluse le aspettative di chi sperava in un Clemente Mastella dimesso per via dei problemi di salute che lo hanno costretto al ricovero in ospedale nella notte tra il 22 e il 23 dicembre scorsi. Certo, i postumi dell’asma bronchiale si fanno ancora sentire, lo spirito però è quello solito e per oltre un’ora e mezzo il sindaco si confronta con i giornalisti accorsi alla consueta conferenza stampa di inizio anno. E il messaggio è chiaro: Mastella c’è ed è pronto a fare “ammuina”. Un dispiaccio indirizzato ai leader del centrodestra, in ottica regionali, e a quanti a Benevento si organizzano per creargli difficoltà a palazzo Mosti.

La prima bacchettata, però, è per i gruppi di opposizione al Comune Capoluogo: “Sconcertante quanto accaduto in occasione dell’ultimo Consiglio. Io ero in ospedale e loro hanno pensato bene di approfittarne, mettendo a rischio la votazione su un provvedimento che rispondeva agli interessi della città, mica ai miei. Sono consapevole dei problemi della maggioranza, che non brilla e che oggi non so dire con certezza neanche da chi è composta, ma il rispetto per un sindaco non dovrebbe mai venire meno. In tanti anni di politica, un comportamento così scorretto non l’ho mai avuto e mai lo avrò”.

Il secondo appunto, invece, è per Umberto Del Basso De Caro: “E’ un amico ed è giusto dargli atto di quanto prodotto per la “Telesina”, riconoscimento che non posso ovviamente estendere agli anonimi parlamentari del Movimento Cinque Stelle. Però quando De Caro invita i sanniti a stare in silenzio per i prossimi quarant’anni, viste le risorse destinate al territorio di recente, non dice che quella che verrà realizzata sarà la Benevento-San Salvatore Telesino e non la Benevento-Caianello. Perché è a San Salvatore che si fermeranno i lavori. Gli unici ad aver fatto la Benevento-Caianello, dunque, restiamo noi democristiani”.

Colpi di fioretto, comunque, se rapportati alle sciabolate che Mastella destina a quanti si prodigano per scompaginare gli equilibri interni alla maggioranza di palazzo Mosti: “Se vogliono sfiduciarmi non hanno che da raccogliere 19 firme contro di me. Se ne hanno la forza, mi mandassero a casa. Fino a quel momento, delle loro manovre, della creazione di nuovi gruppi, dei loro ricatti, non me ne frega proprio nulla. A differenza di questi lillipuziani, io sono la storia d’Italia. Ribadisco, allora: una cosa è il dovere di confrontarsi con tutti, obbligo a cui non mi sottraggo fatta eccezione per chi è andato oltre con le mie vicende giudiziarie e personali, altra cosa è chiedere, minacciare… “.

E anche quando l’attenzione si sposta sulle imminenti elezioni regionali, Mastella è ben lontano dal gettare la spugna: “Non sono sicuro che i candidati saranno quelli che si ipotizzano oggi. Nell’aria c’è una possibile intesa tra il Partito Democratico e il Movimento Cinque Stelle. Prospettiva che renderebbe gli equilibri molto fragili tanto da fare di Mastella e dei suoi amici l’ago della bilancia. E allora sfido il centrodestra a fare qualcosa contro di me, qualcosa contro l’unico sindaco di centrodestra di un capoluogo campano. Io mi regolerò di conseguenza. Ma se son libero, considerato che 50mila voti li ho, mi candidato proprio io. Ovviamente non da presidente, mica sono imbecille, ma è chiaro che se il centrodestra mette in difficoltà me a Benevento, io metterò loro in difficoltà in Campania. Non farò cortesie”.

Insomma, la sindrome da combattere, per Mastella, è proprio l’ossessione nei suoi confronti. “Pensiamo pure a quello che è accaduto alla Provincia. Si dice che io sono il principale azionista della Rocca, certo che è così. Ma non per la mia persona ma perché è la riforma Delrio che riconosce al Comune capoluogo un ruolo preponderante. Ma per fare un presunto sgambetto a Mastella si può votare contro la gente di Pantano che rischia di essere alluvionata ancora una volta? Per mettere in difficoltà il presidente della Provincia è accettabile che il Pd si opponga alla strada di collegamento veloce con Sant’Agata dei Goti e con il suo ospedale? Siamo alla follia. Anche perchè Di Maria resta comunque al suo posto, non puoi mandarlo a casa. E’ una battaglia a perdere”. Come una battaglia a perdere, incalza il sindaco, è quella a costruire un centrodestra privo di Mastella: “Ma dove andate?”.

E quindi? A tirare le fila? Mastella, in questo momento, paradossalmente, si fa forte proprio dalla mancanza di certezze. “Non so se mi candiderò alla Regione, al Parlamento, se mi ricandiderò sindaco – ma prima servirebbe un check-up sulle mie condizioni fisiche -. So di essere libero, però. E chi proverà a imbrigliarmi si ricordi che sono stato capace di fare ammuina in Italia, figuriamoci se mi spavento qui… “.

Per ascoltare la conferenza stampa del sindaco clicca