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Si è tenuta questa mattina, davanti al Tribunale di Benevento, l’udienza relativa all’istanza di revoca della confisca dei beni disposta nei confronti di Giuseppe Ciotta, 70 anni, già colpito da misura ablativa con decreto n. 2/2012, confermato in appello e divenuto definitivo nel 2015 dopo la pronuncia della Corte di Cassazione.

L’istanza, presentata dall’avvocato Giovanni Procaccini, difensore di Ciotta insieme ai familiari, si fonda sull’articolo 7 della legge 1423/1956 e richiama la presenza di nuovi elementi di prova sopravvenuti rispetto alla conclusione del procedimento che portò alla confisca. Il Tribunale, presieduto dal giudice Sergio Pezza, dopo aver ascoltato le parti, ha deciso di riservarsi la decisione.

La vicenda trae origine dalla proposta avanzata dalla Procura di Benevento nel 2011 per l’applicazione di misure di prevenzione nei confronti di più componenti della famiglia Ciotta. La confisca definitiva dei beni, riguardante in particolare Giuseppe Ciotta, risale al maggio 2015.

Con la nuova istanza la difesa punta a ottenere una revoca della misura patrimoniale, sostenendo che il quadro probatorio oggi presenti elementi differenti da quelli valutati in passato. Adesso non resta che attendere la decisione del Tribunale, chiamato a pronunciarsi su una vicenda che, a distanza di oltre dieci anni, continua a far discutere.