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Indicare agli ingegneri una strada per andare “oltre”, questo il tema di fondo del 64° Congresso Nazionale degli Ordini degli Ingegneri d’Italia, svoltosi dal 18 al 20 settembre a Santa Teresa di Gallura (Sassari) ed organizzato in collaborazione con l’Ordine Ingegneri di Sassari. I lavori si sono concentrati alternativamente su temi di strettissima attualità e di “frontiera”. Da un lato si è fatto il punto su una professione alle prese con le esigenze di organizzazione, mercato e concorrenza, anche attraverso l’analisi del mercato dei servizi di ingegneria, in netta crescita a dispetto del debole trend economico del Paese. Dall’altro si sono approfondite le nuove frontiere dell’ingegneria, provando a tracciare le principali direttrici verso le quali si svilupperà la professione nel prossimo futuro.

Andare oltre per un ingegnere significa operare non solo sulla scorta delle conoscenze consolidate ma anche sulle sue intuizioni, che in futuro potrebbero divenire “regole“. In tale ottica l’Ingegnere opererà tenendo, comunque, sempre ben presente il limite, dettato dal senso di responsabilità che gli appartiene, oltre il quale non è lecito spingersi.

Diversi i contributi portati al 64esimo congresso nazionale degli ordini degli ingegneri della Provincia di Benevento.  Presenti per il Sannio, il Presidente Ing. Giacomo Pucillo, il Consigliere segretario Ing. Nicola Zotti, il Consigliere tesoriere Ing. Paolo Verdino, il vice tesoriere Ing. Gennaro Mercaldo, il consigliere Ing. Renato Lisi referente degli ingegneri liberi professionisti, l’ing. Giulio Capuozzo in rappresentanza dei giovani ingegneri ed il collega Ing. Carlo Sacchetti.

Proprio il giovane Ing. Giulio Capuozzo, designato dal Consiglio quale rappresentante dei giovani Ingegneri della Provincia di Benevento, ha colto l’occasione per ringraziare il presidente ing. Giacomo Pucillo ed i consiglieri per l’opportunità ricevuta di partecipare al Network dei giovani ingeneri d’Italia under 40, che si occupa di mettere a sistema le idee e i lavori delle commissioni giovani territoriali presenti sul territorio nazionale per costituire relazioni, proposte e progetti utili per gli ingegneri e per la società, in mutua sinergia.

Dal Congresso è venuto fuori che sono diverse le sfide che attendono gli ingegneri, tra l’evoluzione dell’Ordine professionale sempre più erogatore di servizi per gli iscritti e la necessità di collaborare con le altre professioni per giungere ad una interlocuzione unitaria con le istituzioni.

I punti del documento programmatico del 64° congresso CNI che meritano una particolare riflessione riguardano la situazione degli ingegneri iscritti all’albo che svolgono lavoro dipendente la necessità di  lavorare per una “casa comune” dei professionisti  attraverso l’azione di valorizzazione del ruolo e le funzioni.

Tutto ciò significa concorrere verso un atteggiamento e un comportamento rivolto a creare le condizioni minime necessarie per rendere possibile una progettazione finalizzata ad una corretta esecuzione dell’opera e non, come quasi sempre avviene, al solo finanziamento dell’opera .

Dal CNI il messaggio è arrivato forte e chiaro: “Viviamo un lungo periodo che ha visto svilire progressivamente, in un “crescendo rossiniano”, la qualità dei progetti e conseguentemente quella dei progettisti e quindi dell'”ingegnere”. Su questo è necessario intervenire”.

Rispondendo, infine, infine alla richiesta di supporto e di formazione proveniente dagli Ordini territoriali, in materia di gestione degli stessi, il CNI si impegna a organizzare, anche tramite la sua Fondazione, apposite iniziative formative, informative e servizi a supporto degli Ordini, proseguendo con quanto già fatto negli ultimi anni. 

Al temine dei lavori è stato dato appuntamento per il prossimo 65° Congresso che si terrà l’anno prossimo a Parma e che è stato presentato dal Presidente dell’Ordine degli Ingegneri di Parma, Susanna Dondi.

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