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E’ ormai prossima a entrare nel vivo la campagna congressuale del Partito Democratico. La macchina burocratica, di fatto, si è messa in moto sabato scorso, con l’assemblea nazionale che ha determinato il proprio scioglimento. E già oggi, sempre a Roma, è previsto l’insediamento della commissione chiamata a fissare regole e tempi dell’assise dem. L’attesa, in particolare, è per la data delle primarie e tre sono le opzioni sul tavolo: 17 o 24 febbraio e 3 marzo.

Detto delle questioni procedurali, anche il quadro politico va via via delineandosi.

Il primo dei favoriti a scendere in campo è stato il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti. Pronti via e alla sua discesa in campo subito qualcosa ha cominciato a muoversi anche nel Sannio. Già nelle scorse settimane vi abbiamo raccontato delle prime riunioni e delle prime adesioni.

Domenica è stata la volta di Marco Minniti. L’ex ministro dell’Interno ha annunciato la sua candidatura a segretario del Pd attraverso una intervista su ‘Repubblica’.

Pure in questo caso, la scala che misura i posizionamenti interni al Pd ha registrato immediatamente i primi movimenti.

Attivissimo, in particolare, il sindaco di Montesarchio Franco Damiano. Il candidato alla presidenza della Provincia del Pd, sconfitto sì ma capace di rendere interessante una sfida che sembrava già segnata, è pronto a gettarsi nella mischia congressuale, capitalizzando la rete di rapporti e consensi costruita nelle settimane precedenti l’appuntamento elettorale della Rocca.

L’obiettivo è fare della Valle Caudina una sorte di roccaforte per l’ex titolare del Viminale. Ma il toto-posizionamenti propone altri nomi interessanti. Come quello di Cosimo Lepore, consigliere di opposizione a palazzo Mosti. Ma con Marco Minniti potrebbe schierarsi un’altra fascia tricolore ‘pesante’ del Pd sannita: Raffaele Scarinzi, sindaco di Vitulano.

Ma c’è un altro rapporto su cui Damiano punta forte per accrescere i favori verso il candidato segretario: quello consolidatosi sempre nella corsa alla Provincia con Fulvio Bonavitacolo, braccio destro di Vincenzo De Luca.

L’inquilino di palazzo Santa Lucia è stato tra i primi a schierarsi con Minniti e il suo endorsement è destinato a pesare negli equilibri congressuali in tutta la Campania e quindi anche nel Sannio.

E però, nel beneventano, Vincenzo De Luca vuol dire tanto altro. C’è Giulia Abbate, legatissima al governatore, che possiamo considerare già della partita. E c’è ovviamente, e soprattutto, Erasmo Mortaruolo, unico consigliere regionale del Pd sannita e sempre più legato a De Luca, a dispetto delle tante tensioni in corso tra il governatore e il resto del Pd.

Proprio nella giornata di ieri, in tal senso, ci sarebbe stato il primo e proficuo confronto telefonico tra Mortaruolo e Minniti. Accordo chiuso. Nei prossimi giorni, il consigliere regionale potrebbe pure raggiungere Roma per cominciare a discutere di organizzazione.

Con Minniti, poi, si schiererebbero anche alcuni giovani amministratori come Vito Fusco, sindaco di Castelpoto, e Domenico Galdiero, vicesindaco di Solopaca.

E ancora, pronto a dare una mano è anche Claudio Ricci. L’ex presidente della Provincia si è già schierato con un post sulla sua pagina Facebook: “Sono convinto che la candidatura di Marco Minniti alla Segreteria Nazionale del Partito Democratico sia una buona notizia. Minniti è stato un ottimo Ministro degli Interni, che ha affrontato e conseguito risultati concreti con la sua azione di Governo. Con Lui il PD sarebbe in buone mani. Nei prossimi giorni vedremo come organizzarci per dargli una mano”.

Non vi sarà sfuggita una costante. Tutti i nomi sopra citati fanno riferimento a quella che fu La Margherita e nello specifico all’area degli ex popolari. Orfani di una candidatura propria, almeno a restringere il cerchio ai tre possibili vincitori, il profilo di Minniti è quello su cui al momento sembra convergere buona parte dell’anima moderata del Partito Democratico.

Anche il terzo nome forte, infatti, proviene dai Democratici di Sinistra. Anche se non ufficializzata, la candidatura di Maurizio Martina è data come scontata negli ambienti romani così come nel Sannio. E nel Sannio, per lui, è pronto a muoversi Umberto Del Basso De Caro e dunque una fetta consistente del gruppo dirigente del Pd. A partire dal segretario Carmine Valentino e dal suo vice Giovanni Cacciano.

Un dato è sicuro. Il prossimo sarà il congresso più incerto e combattuto del Partito Democratico nei suoi dieci anni di vita. Esito incerto a Roma così come a Benevento dove, per la prima volta, il gruppo dirigente è pronto a dare a battaglia.