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Benevento – Riceviamo e pubblichiamo la lettera del direttore del conservatorio “Nicola Sala” di Benevento, Giuseppe Ilario.

Caro direttore,

leggendo gli articoli sui portali, in merito alla nostra biblioteca, è evidente che la situazione del nostro Conservatorio è descritta con superficialità intenzionale. Permetta che mi spieghi.

A differenza di alcuni grandi Conservatori che, nelle loro biblioteche, custodiscono autentici tesori musicali — ineguagliato tra tutti il Conservatorio “San Pietro a Majella” di Napoli — quella del Conservatorio “Nicola Sala” di Benevento è una semplice biblioteca specializzata. Non possediamo né testi rari, né testi precedenti il Novecento, soltanto testi di studio e di consultazione generale.

Al momento, però, la consultazione generale agli studenti è del tutto preclusa. La legge 508 ha trasformato la figura del bibliotecario in un docente a tutti gli effetti. Di fatto, un bibliotecario NON FA il bibliotecario, ma insegna Biblioteconomia e Bibliografia musicale, per un ben preciso numero di ore (324 l’anno) del tutto incompatibili con gli orari di apertura effettivi di una biblioteca.

Ecco, il punto è questo: non abbiamo bisogno di un docente di Biblioteconomia, noi abbiamo bisogno di avere la biblioteca aperta, nonché di qualcuno che schedi i libri, disponga dei nuovi acquisti, sia a disposizione tutti i giorni degli studenti. Non si tratta — come ho letto — di assumere un geometra (assistente di biblioteca) sperando che abbia le competenze dell’ingegnere (bibliotecario). Il nostro Conservatorio ha disperatamente bisogno proprio del geometra, e l’ingegnere risulta del tutto sovradimensionato, tenendo presente che manchiamo completamente del materiale antico.

È talmente vero quello che affermo che mentre il Conservatorio di Napoli — il più vasto giacimento musicale italiano, forse del mondo — dall’anno prossimo doterà il suo organico di un secondo bibliotecario, noi ci siamo limitati ad adottare soluzioni già sperimentate: abbiamo seguito le esperienze dei Conservatori di Lecce, La Spezia, Udine, Rovigo e Sassari, per le loro medesime ragioni. Fornire un servizio agli studenti è primario, e questo intendiamo fare. Finora, purtroppo, non è stato possibile tenere la biblioteca aperta tutti i giorni, ma abbiamo deciso che dal prossimo anno lo sarà.

Concludo con una riflessione. Qualche anno fa, la direzione precedente cancellò dalla pianta organica un posto da coadiutore. Di conseguenza, una persona perse il posto e — a quanto ci risulta — è ancora senza lavoro. Nel caso del bibliotecario, si tratta semplicemente di un docente che va in pensione per raggiunti limiti d’età. Siamo stupiti notando come un normale pensionamento che si eviterà semplicemente di rimpiazzare dia la stura a simili rampogne quando, a tempo debito, la CGIL  non ritenne in alcun modo di manifestare sdegno per la creazione di un disoccupato. Soltanto silenzio”.