Ospitato nel teatro San Vittorino, Gioacchino Zarrelli insieme al cantante musicologo inglese Michael Aspinall e all’attrice e insegnante di arte scenica Daria D’Aloa ha accompagnato gli spettatori in sala in un magico racconto dell’arte di Maria Callas, il più grande soprano drammatico di tutti i tempi.
Tra letture, brani e immagini la vita e il talento di Maria Callas hanno riecheggiato nel Teatro San Vittorino incantando i presenti.
Con l’omaggio del Conservatorio ‘Nicola Sala‘ alla grandiosa artista nel centenario della sua nascita sono state ripercorse le tappe della carriera artistica del soprano, da quando bambina la madre capì il suo grande talento, all’ingresso nel conservato di Atene, al debutto in Italia fino alla sua affermazione nel mondo della musica lirica.
Da questo ricordo, come ha detto all’inizio della serata Gioacchino Zarrelli, si è volutamente lasciata fuori la sua vita privata che come tutti sanno non è stata delle più felici, complice anche l’assoluta dedizione al canto. Si è invece voluta ricordare la sua grande personalità, che faceva della Callas una cantante in grado di comunicare tutto il suo mondo senza quasi muoversi durante le sue performance e la sua grande arte che le ha permesso di toccare note che prima di lei quasi nessuna cantante era stata in grado di raggiungere e che dopo di lei difficilmente sono state toccate.
Un’artista la cui grandiosità verrà faticosamente raggiunta, che ha avuto però una sorte non molto felice subendo un declino fisico molto precoce che l’ha obbligata ad interrompere la sua carriera prima del dovuto.
“Maria Callas fu una cantante che lasciò molti critici perplessi perché dotata di una voce potente ma anche un po’ strana e difettosa” come ha raccontato Michael Aspinall che ha avuto la fortuna di vederla esibirsi più volte dal vivo.
Una donna molto fragile, più fragile di quello che lasciava a vedere, che raccontava di sé il profondo terrore che le scaturiva nell’anima al ritrovarsi difronte ad un pubblico che aveva aspettative molto alte nei suoi riguardi.
E poi la grande amicizia con Pierpaolo Pasolini il cui scambio epistolare è stato magnificamente letto da Daria D’Aloa. Ma quello che resta di questa grandissima artista è troppo poco, c’è il mito di una cantante unica, qualche filmato e la sua grande e particolare voce che chi ha avuto il piacere di ascoltare difficilmente dimenticherà.
di Valentina Scognamiglio