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Benevento – “Nei giorni scorsi una sigla sindacale con un comunicato, non firmato, ha dato alla Stampa una vecchia notizia inerente la decisione dell’INPS di non riconoscere legittima una richiesta fatta da alcuni lavoratori, ex dipendenti dei Consorzi Bn1 e Bn3″.

Comincia così la nota stampa inviata da Piero Mancini, ex dipendente del Consorzio Benevento 3, in relazione alla decisione dell’INPS sull’illegittimità della richiesta di alcuni ex dipendenti dei Consorzi. 

Una decisione – si legge nella nota di Mancini – già ben nota ai lavoratori, da ben tre settimane. La richiesta è quella di accedere ai benefici concessi dall’Anspi dopo la fine del progetto regionale di quattro mesi, distribuzione di materiale informativo-conoscitivo, per migliorare la raccolta differenziata. Il mancato riconoscimento ha fatto esultare in modo superficiale questo sindacato. Secondo cui la decisione si configura immediatamente come un passo avanti verso il riconoscimento di appartenenza alla sfera della pubblica amministrazione degli ex dipendenti dei Consorzi. Come se le decisioni dell’INPS, a cui ci si può appellare, facessero giurisprudenza! L’anonimo e incauto estensore, ignora che, quando si dice la coincidenza, qualche giorno prima del suo trionfale comunicato, il Tribunale di Benevento, Sezione Lavoro ha, per l’ennesima volta, non riconosciuto l’istanza della natura pubblica del rapporto lavorativo, presentata da una ex dipendente del Consorzio Bn1.”

“Il giudice – prosegue Mancini – alla lavoratrice che, perorando la sua causa, evidenziava propria la negativa risposta dell’INPS, al mancato riconoscimento dell’Anspi, che tanto ha fatto esultare il “ sindacalista”, ha giustamente risposto che non è questo pur importante istituto, legittimato in via di giurisprudenza a dirimere la questione. Tanto meno, lo è l’ORMEL della Regione Campania! E’ solo il Consiglio di Stato deputato, infine, a questo compito. Spetterà, quindi, al supremo organo amministrativo di superare e chiudere una diatriba che si trascina nella nostra provincia da ben otto anni.  L’anonimo e frettoloso incauto estensore, uno che recita a soggetto improvvisando interventi fuori luogo e fuori tempo, evidentemente ignora pure che il prossimo 19 luglio una Sezione del Consiglio di Stato si riunirà per ascoltare le parti e emettere una sentenza, che si spera definitiva. Investito in questo dal Commissario liquidatore del Consorzio Bn1, prof. Carmine Cossiga. Alcuni lavoratori, che non lo ignorano e che hanno già dato concreta dimostrazione di essere capaci di incidere con forza in questa vertenza, si stanno già preparando e organizzando in vista di questa importante sentenza.

“Come sempre – sottolinea l’ex dipendente del Consorzio Bn 3  non ci nasconderemo dietro l’anonimato. Ci metteremo la faccia e lotteremo per farci riconoscere i nostri diritti, essendo tutti i lavoratori gli unici ad essere realmente parte lesa. A noi, coscienti e concreti lavoratori, non interessa affatto la stucchevole diatriba, pubblici o privati, tanto a cuore a sedicenti sindacalisti che sono stati capaci solo di dividere, mettendoli uno contro l’altro, gli ingenui operatori. Se il Consiglio di Stato deciderà di destinarci nel perimetro del lavoro privato, occuperemo immediatamente l’INPS per rivendicare la concessione della cassa integrazione e il pagamento degli arretrati. Se, viceversa, deciderà che è il pubblico impiego il nostro ambito, ci recheremo, con grande determinazione, in prefettura per chiedere il rispetto della sentenza: ovvero, immediato ritorno al lavoro, alle dipendenze dei Consorzi o, almeno, al pagamento di tutte le spettanze dal luglio 2010. Ha fatto bene a restare anonimo l’estensore della nota: non ha rimediato l’ennesima pubblica figuraccia. Lo stesso, però, non si può dire della sigla sindacale, che pure in altre
province dimostra grandissime capacità nella difesa della dignità dei lavoratori e di tutti coloro che vivono in grandi difficoltà e disagi”.

E’ patetico  – conclude Mancini – chi ancora si ostina a voler recitare un ruolo di protagonista quando non si ha le richieste e dovute capacità. I bravi attori portano spettatori a teatro, i bravi sindacalisti portano tessere al sindacato. Quanti iscritti legittimano gli scritti dell’anonimo incauto, sconclusionato e sedicente sindacalista?”