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Benevento – Il 18 febbraio 2018, praticamente l’altro ieri, l’Auxilium Torino vinceva la Coppa Italia di basket, primo e unico trofeo della sua storia. A poco più di un anno di distanza il club è retrocesso, martoriato da una penalizzazione di 8 punti che lo ha costretto a scivolare in fondo alla classifica di serie A1. Il futuro della pallacanestro all’ombra della Mole non dovrebbe essere a rischio, vista la sempre più concreta pista che conduce all’acquisizione del titolo di Cagliari per ripartire dalla serie A2, ma tanto rumore stanno facendo le vicende che vedono coinvolta la vecchia proprietà del club, con a capo il presidente Antonio Forni. 

Sannita di nascita e piemontese d’adozione, Forni – notaio con studio a Caluso, in provincia di Torino – è stato coinvolto insieme ai dirigenti Massimo Feira e Maurizio Actis in un’indagine per frode fiscale e indebite contestazioni che hanno condotto la Guardia di Finanza a effettuare sequestri nella sede dell’Auxilium Torino, a Ivrea, Caluso, Mazzè e fuori regione. Provvedimenti che si aggiungono a quelli della Fip, che dopo adeguati controlli aveva riscontrato i mancati pagamenti dei contributi Irpef e Inps. 

Per l’Auxilium, intanto sfrattata dalla società che gestisce il rinnovato PalaVela, si profila ora il fallimento. Forni dopo un’esperienza nel basket iniziata a Biella nel 2008 decise di lanciarsi nella sfida torinese rilevando la PMS raggiungendo la promozione in A1 nel 2015 dopo la finale play off vinta contro Agrigento. Nella stessa estate il club assunse la storica denominazione Auxiulium e un nuovo progetto fu lanciato in orbita. Il ciclo ha vissuto il suo apice lo scorso anno con la conquista della coppa Italia; l’estate scorsa l’ingaggio di Larry Brown, ex coach Nba, aveva lasciato presagire il meglio. Poi il buio e il conseguente disastro, fino alla retrocessione. 

 
 
Di lui, insomma, difficilmente si ricorderà l’impresa di coppa, ma piuttosto l’aver voluto compiere il classico passo più lungo della gamba. “Da ragazzo non ho mai praticato sport per dedicarmi allo studio. Da giovane, poi, frequentavo spesso una libreria a Benevento, che rappresentava una sorta di punto d’incontro per i miei amici. Sono cresciuto con il profumo dei libri, un odore ben definito che ricordo ancora. Oggi, invece, credo che nei giovani si sia creato un vuoto lasciato dall’ideologia”, disse dopo la promozione in A1 nel corso di un’intervista. Voleva colmare quel vuoto con il basket, passione trasmessagli da suo figlio Francesco, ex vice-presidente, ma non indagato. Lo ha fatto per qualche anno, prima di giungere al capolinea di un’avventura finita male.