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Cusano Mutri (Bn) – Ha fatto di sicuro rumore la decisione del primo cittadino di Cusano Mutri, il sindaco Maturo, di pubblicare sul proprio profilo facebook il documento dell’Asl con le generalità del militare di Guardia, positivo al coronavirus, e tutti gli spostamenti dello stesso, senza omettere alcun particolare, in termini di orari e luoghi visitati. Privacy sì, privacy no, per Maturo era importante che tutti sapessero senza preoccuparsi di nulla. Ora, sempre tramite il suo profilo, è apparso un lungo post per spiegare la sua decisione e rispondere anche alle accuse.

Carissimi, credo sia opportuno un doveroso chiarimento relativamente alla nota vicenda del documento pubblicato su questo profilo Facebook.
Voglio partire da un punto fondamentale: il sottoscritto, per indole e costume, non ama nascondersi dietro un dito ed è sempre pronto ad assumersi fino in fondo le proprie responsabilità. Lo farò anche in questo caso.
Innanzitutto mi preme precisare che non ho assolutamente reso pubblico un documento ricevuto in via riservata dalle autorità sanitarie provinciali nella mia qualità di sindaco; inoltre non ho ricevuto tale documento in via riservata da altre autorità o da altre persone che ne erano a conoscenza. Sono entrato in possesso di questo documento perché – lo stesso – è stato ampiamente diffuso e pubblicato su diversi gruppi “whatsapp”, a loro volta contenenti diverse centinaia di persone. In sostanza, prima che fosse da me pubblicato, tale documento aveva già fatto il giro dell’intera Regione. Contestualmente il documento era stato già ampiamente diffuso sui più popolari social network.
Cosciente ed estremamente preoccupato per la serietà della situazione (che forse ancora in tanti non riescono a comprendere) ho deciso di pubblicarlo anch’io. Sotto l’impeto della preoccupazione ed ansioso di dare comunicazione utile nel più breve tempo possibile, non mi sono neanche accorto che ci fosse il nome del ragazzo in questione. Infatti, nel mio post, ho scritto testualmente: “questo sono i luoghi dove è stato IL RAGAZZO di Guardia”. Ciò certifica il fatto che non mi ero accorto che sul documento ci fosse il nome e il cognome del ragazzo (tra l’altro senza ulteriori dati identificativi). Del resto era già risaputo in tutta la Valle Telesina che c’era un ragazzo di Guardia che era stato contagiato dal virus. Il senso della pubblicazione stava nel fatto che in tale documento si rendevano noti tutti gli spostamenti effettuati dal ragazzo e, nelle mie intenzioni, rendere noto tali spostamenti aveva come unico scopo quello di tutelare la salute pubblica. Per darvi contezza della serietà della situazione e della preoccupazione che si trova ad affrontare chi in questo momento vive con la consapevolezza di dover operare scelte difficili, voglio rammentare che fino ad una settimana fa in Italia il virus era presente solo in 3 pazienti ricoverati allo Spallanzani e – la notizia che il virus fosse “approdato” anche in Valle Telesina a distanza di pochi giorni dall’inizio dell’emergenza – ha esponenzialmente elevato il mio stato di preoccupazione. In questo momento la nostra unica arma a disposizione per combattere il virus è quella di limitare il contagio: ecco perché mi sono precipitato a pubblicare quel documento.
Ripeto: il mio intento è stato solo quello di tutelare la salute pubblica e di certo non quello di mettere alla gogna il ragazzo. Chi mi conosce sa bene quanto tutto ciò sia sideralmente lontano dal mio modo d’essere. Sono estremamente dispiaciuto per il ragazzo, e questo sentire – alleggerita la pressione del momento – è rafforzato dalla lucidità e dalla razionalità che non lasciano spazio a dichiarazioni o intendimenti che sono lontani anni luce da me. Di sicuro il giovane di Guardia ha commesso una leggerezza, ma sono altrettanto certo che egli sia consapevole di ciò. In questo momento la cosa più importante è una sua presta e pronta guarigione. A questo proposito lasciatemi fare un grande ringraziamento a tutti i miei concittadini che, provenienti da zone che già avevano visto la presenza del virus, hanno agito con pieno senso civico ed hanno deciso di mettersi in quarantena volontaria rispettando alla lettera le indicazioni delle Istituzioni. Il senso civico ed il rispetto delle disposizioni rappresentano, in questo momento, la più grande protezione di cui possiamo dotarci.
Su questa bacheca ho letto diverse centinaia di commenti. Com’era logico attendersi ci sono state posizioni diverse. Ringrazio tutti coloro che hanno compreso le mie intenzioni, che erano quelle di tutelare la salute pubblica ed in alcun modo di ledere il ragazzo, e condanno fermamente tutti coloro che hanno manifestato imbecillità ed aggressività nei loro commenti. Tra chi ha alzato i toni, mi sento di “comprendere” coloro che erano veramente preoccupati per la salute propria e dei propri cari e amici e parenti del ragazzo.
L’augurio è che la situazione nei nostri territori resti sotto controllo, ed in questo senso le prime notizie sembrano buone. La speranza è che presto si torni alla serenità e che questa vicenda serva, a tutti, a comprendere l’importanza delle misure di sicurezza.
Da ultimo voglio lanciare un grande messaggio di solidarietà al sindaco di Guardia Sanframondi Floriano Panza. So che sta vivendo un momento non facile, ma lo conosco come uomo capace, caparbio e determinato. Sono certo che saprà gestire questa vicenda nel migliore dei modi possibili, come del resto già sta facendo. I popoli di Cusano Mutri e Guardia Sanframondi sono uniti da uno storico legame di amicizia. Le nostre comunità portano il marchio della laboriosità, dell’unità e della mutua solidarietà. Sono certo che insieme supereremo questo momento difficile. Mettiamo la parola fine ad ogni polemica e lavoriamo uniti. Così come il nostro spirito Sannita c’impone”.