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Matteo Andreoletti vorrebbe vedere il suo Benevento correre, sia in termini di prestazioni che di risultati, ma sa bene che, in questo momento, bisogna anche sapersi accontentare. Meglio sposare la politica dei piccoli passi, in attesa che arrivino tempi migliori.
La squadra, per sua stessa ammissione, è lontana dall’essere quella che ha in mente. Una formazione costruita per giocare 4-3-3 e costretta fin da subito a trovare soluzioni alternative. Ecco perché il bicchiere, dopo la notte del “Pinto” può considerarsi mezzo pieno. Se è vero che l’altra metà resta pur sempre vuota, perché con un pizzico di fortuna e soprattutto di precisione in più, si poteva tornare a casa con i tre punti dal derby, dall’altro la Strega ha dimostrato di essersi calata nella categoria, facendo intravedere doti di adattamento e spirito di sacrificio.
La gara è scivolata via proprio come aveva previsto Andreoletti. E’ stato buon profeta il tecnico bergamasco, prevedendo un avvio complicato per la sua Strega in uno stadio gremito e carico di entusiasmo per aver ritrovato la serie C attraverso il ripescaggio. 
La formazione di Cangelosi non ha messo sotto il Benevento, ma lo ha messo in difficoltà con ritmo e corsa, fin quando le energie l’hanno sostenuta. Quando la spia della benzina si è accesa, i giallorossi, retto l’urto, sono venuti fuori, hanno preso campo e hanno ‘rischiato‘ di vincere.
Certo, non è stato uno di quei derby che rimarrà nella storia per la sua bellezza, questo è un dato di fatto, ma non è ancora arrivato il momento di tirare fuori aspettative e ambizioni. Adesso bisogna accontentarsi, fare di necessità virtù perché, nonostante si tratti di terza serie, giocatori come Terranova, Improta o Ciano non si possono regalare a nessuno.
Andreoletti, nel frattempo, si gode una squadra in grado di cambiare spartito a gara in corso e, dopo aver ritrovato Karic, ha finalmente potuto fare affidamento su Tello. Tanto fastidioso (per la Casertana) quando impreciso in alcuni passaggi, il colombiano ha dimostrato di avere le qualità necessarie per poter dare una mano a questa squadra. Servirà tempo anche per lui, perché le scorie di un’estate mai così lunga e logorante per i colori giallorossi sono dure da smaltire.
Prestazioni e risultati faranno il resto, passando dal costante lavoro quotidiano. Serve questo al Benevento e aver mosso anche solo un piccolo passo in avanti può contribuire al percorso di crescita intrapreso. Adesso le missioni sono tre: proseguire il processo di inserimento dei nuovi, recuperare gli infortunati e mettere quanto più fieno in cascina. Solo dopo si potrà iniziare a tracciare un bilancio di una Strega che non ha ancora indossato il suo abito migliore sulla passerella della serie C.