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Benevento- E’ stato presentato oggi un corso di formazione sul tema della violenza domestica, di genere e contro le vittime vulnerabili, organizzato dalla Procura della Repubblica di Benevento. Si tratta di un intervento importante e significativo per combattere uno dei fenomeni criminali più odiosi e probabilmente misconosciuti della società civile italiana che, anzi, tende a sottovalutarne la vastità nonostante le evidenze della cronaca.

L’iniziativa della Procura, che si avvale della cooperazione del Dipartimento Demm dell’Università degli Studi del Sannio, in via delle Puglie, e dall’Università Giustino Fortunato, nasce dalla constatazione di un dato statico: sono ben 600 i fascicoli aperti presso la Procura della Repubblica per reati di violenza domestica e di genere. “Sono dati preoccupanti, per un territorio come Benevento sono numeri molto alti” ha chiosato il procuratore capo Aldo Policastro.   

Questo elemento, sottolineato dal Procuratore nella sua presentazione, costituisce il motivo principale di un impegno che vede mobilitate le Istituzioni a tutti i livelli per fare in modo che finalmente le cose cambino in questo Paese. Il reato di femminicidio balza purtroppo con frequenza agli onori della cronaca, ma quello che ancora stenta a passare nel pensiero comune come un reato sono le botte che rimediano le donne all’interno del desco domestico.

In realtà, ha spiegato il Procuratore, “la violenza di genere e l’usura sono nella nostra società civile sannita mali endemici e persistenti che passano come silenti”. Il Colonnello dei Carabinieri Germano Passafiume ha osservato, a questo proposito, che dopo l’introduzione nel nostro ordinamento del cosiddetto Codice Rosso che interviene a tutela proprio delle donne, ha dichiarato che risultano triplicate le denunce per stalking e raddoppiate quelle per reati di violenza vera e propria, segno questo che il fenomeno è persistente ed endemico nella nostra società. Si spera che queste nuove misure legislative possano sradicare comportamenti inammissibili.

Il Prefetto Francesco Cappetta ha dal canto suo sottolineato come il Codice no basta: non sono certamente sufficienti le norme a far cambiare una mentalità arretrata e oscurantista. Per questo egli ha ritenuto assai utile l’impegno della Procura e delle due Università per questo ciclo di Seminari specificamente dedicati alla violenza di genere.  

Il corso si articolerà in tre incontri sotto il profilo giuridico sanitario psicologico emergere un vissuto violento. Policastro ha sottolineato: “E’ un ulteriore segnale di concretezza di continuità e di impegno per aiutare queste persone. Non si tratta solo di passerella e di annuncio. Occorre percepire il primo contatto per comportamenti di sofferenza e disagio”.