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Ceppaloni (Bn) – Prelibatezze del territorio, musica popolare e balli a ritmo di pizzica fino a notte fonda: l’attesa e tradizionale Sagra della Porziuncola di Ceppaloni (31 luglio – 3 agosto), quest’anno, non allieterà i propri visitatori. L’effetto del Covid annulla l’edizione 2020 della kermesse e colpisce il cuore (e l’economia) ceppalonese. La decisione, seppur sofferta, è stata logica conseguenza dell’impossibilità di riuscire a contenere le centinaia di persone che ogni anno affollano piazza Carmine Rossi e le vie del paese, garantendo sicurezza e distanziamento sociale.

Tradizione, per un attimo, accantonata. Una macchina organizzativa, quella della Pro Loco ‘Ing. Pino Di Donato’ insieme al suo gruppo di volontari, messa in moto già da gennaio poiché la preparazione di un evento di tale portata richiede tempo e dedizione. “Era quasi tutto pronto per la Sagra – spiega il presidente Michele Iacicco avevamo diverse novità in programma, ma purtroppo a causa della pandemia ora non ci sono le condizioni adatte”.

Eventi che rappresentano per loro natura un assembramento e se non è possibile far stare le persone insieme, viene meno il senso stesso di far festa. “Non è giusto, secondo noi, far venire tante persone a Ceppaloni e poi rischiare di non poter garantire la sicurezza”, continua – con rammarico – il presidente. 

La Sagra dei fusilli e del formaggio pecorino per i ceppalonesi è qualcosa di più di una semplice serata di aggregazione sociale e di divertimento. E’ tradizione, passione, vita. Lo si legge ancor più negli occhi di Iacicco, dispiaciuto di dover fermare la 39. edizione, ma fiducioso per il prossimo anno. Il presidente infatti, al fine di non disperdere completamente la tradizione, ha voluto ricordare la data del 31 luglio: “Per noi è una data importante e quest’anno in particolare spero rappresenti il countdown per il l’edizione 2021. Per questo – afferma – abbiamo deciso di affiggere dei manifesti in paese e ricordare questo evento speciale”.

“La Porziuncola scandisce i tempi della nostra vita e continuerà a scandire quelli di chi verrà #menotrecentosessantacinque”. E’ la frase che campeggia sui poster, contornata da una foto dei fusilli, piatto da sempre protagonista della sagra ceppalonese. Un pensiero che permette di comprendere appieno cosa rappresenta questa manifestazione per il piccolo comune sannita.
Ceppaloni dunque rinuncia alla tradizione a causa della pandemia, nella speranza però che il prossimo anno si possa tornare più forti e con più ambizioni di prima, perché infondo ogni problema, parafrasando Galileo Galilei, è sì un ostacolo, ma anche un’opportunità. 

Nel servizio video l’intervista al presidente della Pro Loco di Ceppaloni Michele Iacicco.