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Sulle vicende di Villa Margherita e sulle polemiche che sono seguite, riceviamo e pubblichiamo la nota di Ambner De Iapinis, in passato amministratore della città di Benevento.

Scrive De Iapinis:

“Anche il Sindaco Mastella ha cantato molte volte e pubblicamente nelle trasmissioni di Funari o in Villa Comunale, o da qualsiasi parte si trovasse, così, “per divertirsi”. Eppure nessuno, in modo dispregiativo, lo ha mai apostrofato come “Mastella il cantante” o “il Gigi D’Alessio del Sannio”.

Questo, poi, nei confronti di una donna, quelle donne che Mastella fa finta rispettare, a seconda, però, delle circostanze, a intermittenza.

Il Sindaco si arrabbia quando i cittadini gli chiedono come sia potuto succedere quel finimondo a Villa Margherita.

Come il Sindaco si è così fortemente adirato quando ha visto la fila davanti ai supermercati Carrefour formata da cittadini che dovevano rifornirsi di viveri e come ha biasimato il dottor Basile, direttore dell’Hotel President, quando ha invitato le autorità a dargli consigli su come comportarsi con quel pullman arrivato a Benevento in piena crisi coronavirus  (senza che nessuno, comunque, gli desse indicazioni). Lui, che il 24 febbraio 2020, molto responsabilmente, avendo letto i nomi di gente proveniente da Dolo, usava precauzioni prima di farli scendere. Era Mastella che biasimavi quel comportamento?

Ora, alla luce dei fatti, possiamo dire che il dottor Massimo Basile è stato forse un eroe perché, probabilmente, se avesse fatto scendere i passeggeri, in quel momento di guerra epidemiologica, si sarebbe potuto accendere qui un grande “focolaio”.

Ma torniamo ai fatti successi a Villa Margherita, su cui ci sarebbe da scrivere un romanzo.

Ebbene, da giorni girava una registrazione che denunciava, in modo forse non preciso, che a Villa Margherita era in corso una epidemia. I dirigenti della clinica facevano però pubblica smentita e, cosa ancor più grave, il direttore minacciava denunce a destra e a manca per chi osava fare queste affermazioni, a suo dire totalmente false e fuorvianti.

I fatti hanno poi parlato chiaro e ci sono in corso indagini della magistratura.

Ebbene, su questo episodio, di una gravità senza precedenti, tutti, nessuno escluso, si sono chiesti come mai il Sindaco, che ogni giorno entra anche nella pasta al ragù di tutte le case beneventane, sia stato delicato e non roboante come al solito.

Questo ci si chiede, perché questa storia ha di fatto vanificato tutti gli sforzi fatti dai cittadini di Benevento.

Forse bisognava muoversi prima, anche istituzionalmente?”.