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La situazione non ottimale del Pronto Soccorso e la posizione in classifica dell’ospedale San Pio di Benevento tra i dodici peggiori per livello della performance sui 53 presidi sanitari presi in esame dal rapporto Agenas. Sono i temi al centro di un incontro tenutosi questa mattina tra il consigliere regionale Luigi Abbate  e la direttrice dell’Azienda ospedaliera  Maria Morgante.

Secondo Abbate: “Il  problema dell’Ospedale San Pio parte da lontano. Deve scontare una mancata programmazione, mancata visione sull’ospedale. Ci sono grosse criticità da scontare. La direttrice Morgante ha stabilito un programma di azione”. Sulla carenza del personale in Pronto Soccorso il consigliere regionale aveva lanciato una proposta di continuità assistenziale con i medici di famiglia: “Ma non è fattibile dal punto di basta economico”. La dirigente Morgante avrebbe esortato ad intervenire a livello regionale: “Si potrebbe risolvere solo facendo concorsi”.  Per Abbate bisogna rilanciare la comunicazione sul territorio: “La crisi è di carattere generale e nazionale. Quando è stato cancellato il diritto alla salute è tutto peggiorato”. Il consigliere regionale, infine, ha annunciato che è in programma una conferenza stampa con il management aziendale per illustrare i prossimi obiettivi e su cosa si stia lavorando.

Nel frattempo la Fp Cgil ha tenuto un’assemblea con i medici proprio per la grave situazione del Pronto Soccorso. L’ospedale avrebbe in dotazione 15 medici per i medici di prima assistenza. I sindacalisti Antimo Morlando e Domenico Raffa hanno incontrato medici di prima emergenza. Morlando ha sottolineato: “I medici sono pochissimi. Sono stanchi stressati, il carico di lavoro è tantissimo. La direzione generale è poco incline a trovare soluzioni che possono soddisfare questi lavoratori”. Sull’eventuale assunzione di nuovo personale, il delegato sindacale campano ha spiegato: “E’ un problema nazionale e regionale. Sui carichi di lavoro abbiamo difficoltà a far trattenere chi c’è adesso. Registriamo che quei pochi concorsi in Regione sono andati deserti. Esiste un grave problema e la cittadinanza deve essere consapevole. C’è il rischio  che  il cittadino che varcherà l’ingresso del Pronto Soccorso non troverà nessun medico ad accoglierlo”.