- Pubblicità -
Tempo di lettura: 2 minuti

Salerno – Il giallo di Pollica s’infittisce. In attesa del responso dell’autopsia – l’esame autoptico è fissato per venerdì – una serie di indizi e di deduzioni spinge gli inquirenti a tenere ‘in caldo’ la pista dell’omicidio quale causa della morte di Armando Viola, il 68enne di Prignano trovato senza vita questa mattina in un terreno di Pollica situato non lontano dal convento francescano. Il lunghissimo summit tra il pubblico ministero incaricato Ivana Niglio ed il maresciallo dei carabinieri della locale stazione Lorenzo Brogna, iniziato alle ore 14 e conclusosi alle 19.30, ha delineato uno scenario che certamente richiederà un supplemento di indagine. Il magistrato ha altresì acquisito tutte le informazioni sia dalla Polizia  Scientifica di Salerno che dal medico legale Adamo Maiese. Oggi sarebbero stati stabiliti tre principi importanti: seppure non escluso, sembra difficilmente dimostrabile che un animale selvatico abbia potuto infierire sul volto dell’uomo, apparso quasi del tutto sfigurato, in particolare sul lato destro. Questo anche in forza del tempo, non lungo, intercorso tra il decesso ed il ritrovamento del corpo. La zona, poi, seppure di campagna, non è propriamente isolata, non è impervia e neppure coperta da fitta ed intensa boscaglia. Sembra quindi escluso che il 68enne, tra l’altro conoscitore di quei posti, possa essersi perso. Allora? I carabinieri della compagnia di Vallo della Lucania, innanzitutto, riascolteranno la ex moglie (che ha rinvenuto il cadavere) per iniziare anche a capire i particolari della vita di Armando Viola. Poi convocheranno i parenti.