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Benevento – Tredici impegni stagionali tra campionato e coppa, tredici volte Luca Caldirola ha figurato nell’undici titolare scelto da Inzaghi. Un’indicazione chiara fin dalla prima partita, quella con il Monza, che sancì l’eliminazione della Strega dalla manifestazione tricolore.

Basterebbe questo a spiegare l’importanza del lombardo nell’economia della rosa di un Benevento che per la prima volta dovrà fare a meno di lui. Il cartellino rosso rimediato al Menti di Castellammare ha interrotto lo scorrere dei minuti spesi in campo, un conteggio fluido proprio fino all’ultima gara, in cui è maturata anche la prima ammonizione del suo campionato. 

Marcatore puntuale quanto limpido nelle chiusure, a dispetto del ruolo ricoperto Caldirola ha avuto la ‘sciagura’ (ma anche un pizzico di ingenuità, ce lo consentirà), di accumulare gli unici due gialli del suo cammino in un’unica partita. E visto che due gialli fanno un rosso, la cosa pesa ancor di più in vista di un altro big match interno tutto da vivere contro il Crotone

Inzaghi potrebbe sostituirlo con Volta (in caso di rientro dall’infortunio) o Antei, e molto  – oltre che dalle condizioni fisiche – dipenderà dalle caratteristiche a cui vorrà fare affidamento. Il primo è più simile a Caldirola per qualità tecniche, il secondo privilegia il posizionamento alla ricerca di un anticipo talvolta rischioso ma efficace. Di sicuro, almeno per quanto riguarda quest’anno, la coppia di centrali difensivi che scenderà in campo sabato 23 sarà inedita proprio per l’assenza del gladiatore lombardo. 

Lo stakanovismo di Caldirola si è arreso dunque allo scoccare del minuto 1143 (dato ‘sgonfiato’ del recupero, a cui le statistiche non fanno riferimento) lasciando sul trono degli ‘highlander’ i soli Letizia, Viola e Coda. Per quanto riguarda il numero dieci, in realtà, al mosaico manca un piccolissimo tassello. Fu sostituito a Salerno, a pochi istanti dalla fine, per dar spazio a Del Pinto negli ultimi scampoli di gara. Ma il novantesimo era già scoccato e il brindisi per la seconda vittoria all’Arechi in due stagioni era già formalmente partito.