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Sono ventisette i Comuni sanniti dove il prossimo 26 maggio si voterà per l’elezione del nuovo Sindaco e per il rinnovo del Consiglio. Una tornata particolarmente importante, considerato che alle urne sono attesi 73.648 elettori, praticamente un cittadino ogni quattro abitanti della provincia.

Come ormai consuetudine, si voterà in un’unica giornata, con i seggi che resteranno aperti dalle 7 fino alle 23 della domenica. Per conoscere i risultati, però, bisognerà pazientare un po’, considerato che lo spoglio per le amministrative comincerà alle 14 del lunedì, visto che chiusi i seggi la priorità sarà data allo scrutinio delle schede per le elezioni europee.

Nella giornata di ieri, Anteprima24 ha seguito per voi la presentazione di tutte le liste nei 27 centri interessati al voto (qui tutti i nomi dei candidati). A bocce ferme, possiamo tirare le prime somme.

Il primo dato è quello dei candidati sindaci, ben 61, con una nettissima prevalenza degli uomini (54) sulle donne (7). Sale fino a 618 il numero degli aspiranti consiglieri comunali e qui anche la presenza rosa (190 candidate) fa un deciso salto in avanti, raggiungendo la percentuale del 30%. Fabio D’Alessio e Umberto Maietta, però, a Pannarano e Paolisi presentano liste unisex.

Quanto all’aspetto politico, detto che ancora una volta nessuna lista è associata a simboli di partito, la cui presenza è sempre più una rarità nelle consultazioni amministrative, i volti conosciuti superano di gran lunga – altra non notizia – le new entry e numerosa è la pattuglia dei sindaci (16) in cerca di un ‘bis’ o di un ‘tris’. Soltanto in dieci comuni (Apice, Baselice, Cautano, Forchia, Fragneto Monforte, Paolisi, Sant’Agata dei Goti, Sant’Arcangelo Trimonte, Tocco Caudio, Torrecuso) possiamo dare per certo il cambio di proprietà della fascia tricolore, anche se in cinque di questi (Apice, Forchia, Fragneto, Sant’Agata e Sant’Arcangelo) il sindaco uscente si ripropone per la carica di consigliere. Capitolo a parte quello di Puglianello, dove si rivota a distanza di un anno per la morte di Tonino Bartone e dove è in campo il sindaco facente funzioni Francesco Maria Rubano.

Il rovescio della medaglia è dato dai ‘big’ usciti di scena. Che si tratti di un addio o di un arrivederci lo capiremo tra cinque anni, intanto, però, nel prossimo consiglio comunale di Paolisi non ci sarà Carmine Montella (che perde, in favore di Lucio Mucciacciaro, anche il seggio alla Rocca riconquistato solo lo scorso marzo) così come a Sanr’Arcangelo Trimonte non ci sarà Romeo Pisano, a Tocco Caudio Antimo Papa, a Baselice Domenico Canonico.

Scelte vintage anche per nomi e simboli di liste. Abbondano gli “Insieme”, i “SiAmo”, gli “Impegno” e i “Partecipiamo”, i “Progetto”. Così come tornano a rivedersi piazze, mani che si stringono, castelli e tanto tanto sole.

E ancora, ricordando che in nessuno dei Comuni (tutti inferiori ai 15mila abitanti) è possibile il ricorso al ballottaggio, quasi ovunque si annunciano campagna elettorali infuocate. Ma diversi sono i casi in cui un vincitore, di fatto, c’è già, considerato che a sfidare alcuni sindaci uscenti sono liste utili esclusivamente a evitare la corsa – dall’esito spesso imprevedibile – contro il quorum.  Fattispecie che riscontriamo a Faicchio, Melizzano e San Martino Sannita. Anche a Tocco Caudio, ve ne abbiamo già parlato ieri, il candidato sindaco Gennaro Caporaso, dinanzi allo sfaldamento dell’attuale maggioranza, si era ‘protetto’, presentando un’altra lista capeggiata dalla consorte Maria Teresa Papa. Tra moglie e marito, però, a metterci il dito è stato l’attuale vicesindaco Raffaele Concia.

Espediente buoni per un’ultima annotazione. La meritano gli aspiranti papi stranieri. Perché non ci facciamo mancare proprio nulla. Neanche i candidati sindaci extra-comunità… Se camminiamo per Cusano Mutri e San Martino Sannita, chiedendo in giro di Stefano Cirillo e Giovanni Integlia Tombino, nessuno saprà dirci nulla. Eppure sono alla testa di due liste, “Alternativa Civica” e “Arcobaleno”. Candidati sindaci in paesi in cui magari neanche hanno mai messo piede, sennò per una sagra, del fungo porcino in un caso, del paparulo ‘Mbottito nell’altro. E se per Cirillo l’avventura elettorale può già dirsi conclusa, Tombino, di chiare simpatie leghiste, può pure ambire a un posto in Consiglio, considerato che la sua è l’unica lista che si “oppone” alla maggioranza. Scherzi del quorum.