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Cusano Mutri (Bn) – “Mi trovo necessariamente chiamato a fare una puntualizzazione rispetto a un comunicato a nome dell’Asl di Benevento nel quale, tra le tante cose, si fa riferimento all’attività “di alcuni sindaci”.

Inizia così l’articolata replica di Maturo ad un comunicato dell’Asl di Benevento che riportiamo, di seguito, nella sua interezza. 

Innanzitutto – continua Maturo – è evidente che l’Asl attacca per coprire le proprie mancanze, ignorando che i Sindaci sono le massime autorità sanitarie sul territorio. Invece di dare risposte sulle questioni che io, insieme a tanti altri sindaci del territorio, abbiamo posto, si rifugiano dietro un comunicato che non aiuta nessuno. Perché non ci spiegano nel dettaglio come si è gestita la questione di Villa Margherita? Perché non ci spiegano per quale ragione il risultato di un tampone di una persone legata a Villa Margherita e poi risultata positiva, è arrivato dopo tredici giorni? Perché non ci spiegano come mai per avere l’esito di un tampone ad una persona ricoverata si è dovuta aspettare più di una settimana, e nel frattempo un suo contatto diretto è morto con una crisi respiratoria? E perché ai contatti diretti di questo malcapitato ancora oggi, a distanza di 20 giorni, ancora non è stato effettuato il tampone, nonostante i sintomi e la positività al test rapido? Perché non ci spiegano perché non rispondono alle nostre infinite sollecitazioni di fare i tamponi naso – faringei alle persone risultate positive ai test rapidi? Perché rischiano di mandare in giro decine e decine di persone a contagiarne altre a loro insaputa per questa reticenza? Hanno contezza di quanto pubblicato sulla letteratura scientifica sul fatto che le persone che hanno contratto il Covid-19 possono continuare ad essere contagiose fino a 35 o 40 giorni dopo l’infezione? Sì, i test rapidi. Siamo stati costretti a farli per coprire proprio le mancanze dell’Asl. Li abbiamo somministrati insieme al vice – sindaco, siamo entrambi medici (e con il supporto dei medici di base).

Lo abbiamo fatto – sostiene il sindaco di Cusano Mutri – non solo perché il sindaco è autorità sanitaria del territorio, ma perché se avessimo lasciato tutto al caso ci saremmo trovati con un nuovo focolaio. Invece di riconoscere che abbiamo agito subito con forza, isolando i potenziali contagiati, ordinando quarantene precauzionali, sopperendo in tutto e per tutto alle mancanze del sistema, si permettono anche di attaccarci, addirittura invitando gli altri sindaci a non assumere iniziative simili, anziché prendere atto degli errori e della imperizia con cui è stata gestita questa fase dell’emergenza.

Tutti i sacrifici economici e di limitazione della libertà personale che i cittadini stanno patendo rischiano di essere vanificati da questa gestione scorretta, anche alla luce delle prossime riaperture che, mettendo in circolazione centinaia di persone asintomatiche ancora capaci di contagiare, rischierebbe di farci ritrovare in poco tempo in una fase esponenziale dell’epidemia.

Per questi motivi mi sarei aspettato un comunicato di contenuti ben diversi da parte della direzione sanitaria dell’ASL, nel quale si prendesse atto degli errori, e nel quale si fosse chiesta la collaborazione di tutte le amministrazioni locali al fine di circoscrivere meglio le possibilità di contagio. Quindi, sono io ed altri colleghi che lanciamo un appello alle altre istituzioni, che è quello di farsi sentire e pretendere una gestione epidemiologica corretta da parte dell’ASL. Solo così potrà essere tutelata la salute dei nostri concittadini.

Ed è per questo – conclude – che mi rendo disponibile sin da subito a mettermi a disposizione della Magistratura qualora decidesse di indagare sulla clamorose mancanze che ci sono state nella gestione epidemiologica”.