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Benevento – Riceviamo e pubblichiamo la nota stampa di Confcommercio Benevento. Di seguito il testo integrale: 

“Gli ultimi accadimenti sul progetto di fusione delle camere di commercio di Avellino e Benevento certificano ancora una volta nella loro aberrante realtà le nostre molteplici denunce di irregolarità trasmesse agli Organi competenti sin dal dicembre 2016.

Per diritto di cronaca Confcommercio Benevento sin dal luglio 2016 ha manifestato, anche a mezzo Stampa, l’inopportunità di una fusione volontaria, di fatto divenuta una criticità piuttosto che una opportunità tant’è che, in base all’ennesimo decreto regionale dei giorni scorsi, subito sospeso, alle rappresentanze irpine vengono attribuiti ben 23 seggi su 33 secondo calcoli e decisioni che, per quanto ci riguarda, sono il frutto di cervellotiche, irreali quanto imprecise decisioni.

Sorvolando sulle sconsiderate motivazioni alla base del ravvedimento del governatore De Luca, si sottolinea che è opportuno che si forniscano informazioni corrette: i consigli camerali di Avellino e Benevento hanno deliberato una fusione del tutto volontaria per cui è parlare di probabili aspetti di anticostituzionalità della legge di riordino delle camere di commercio è del tutto falso: è dal 1993, infatti, che alle camere di commercio è concesso accorparsi in modo volontario.

La verità è che oggi sia al presidente di Avellino La Stella che di Benevento Campese non resta che arrampicarsi sugli specchi: all’atto dell’accorpamento, nel 2016, si sono presi i meriti ed adesso prendono coscienza del fallimento delle loro azioni e del loro modo di far credere di garantire i territori.

Ci lasciano costernati le dichiarazioni del presidente dell’Ente irpino, Oreste La Stella, che addirittura afferma che “il Presidente De Luca ha firmato un documento sbagliato. Siamo intervenuti per far si che immediatamente si provvedesse a regolarizzare quello che era un accordo verbale già consolidato”.

E’ bastata una telefonata del Presidente Oreste La Stella per riportare il tutto su confacenti “binari”, oggettivamente dagli aspetti del tutto personali ?

E’ raccapricciante sentire le parole di La Stella in merito all’elogio sulle motivazioni del ritiro del decreto del 31 dicembre scorso: “motivazioni sacrosante che rappresenta l’atto ufficiale con il quale la Regione dichiara di attendere la decisione della Corte Costituzionale”.

Sacrosante, pertanto, tutte le preoccupazioni espresse da Confcommercio Benevento su una procedura iniziata il 16 dicembre 2016 che non solo non ha rispettato i termini dei 120 giorni per la conclusione, ma che ha visto innumerevoli atti ed azioni in spregio alle norme vigenti col solo scopo di favorire taluni “poteri” piuttosto che la democratica alternanza delle reali rappresentatività territoriali.

Tanto spiega anche il costante e perdurante rifiuto, da parte degli Organi amministrativi regionali e del RUP, avverso alle nostre circostanziate denunce di irregolarità.

Abbiamo chiesto da tempo al competente Ministro dello Sviluppo Economico di inviare ispettori al fine di accertare la regolarità degli atti procedurali.

Lo  abbiamo fatto, lo rifacciamo e sempre lo faremo per salvaguardare le IMPRESE SANNITE.

Noi nei fatti e non a parole, per quel che ci è permesso, difenderemo sempre la nostra Terra, le nostre Imprese: è il nostro mandato che esercitiamo con dignità e senza paura alcuna: non ci spaventano di certo le continue minacce di denunce e/o querele di sorta, certi che la verità trionferà. Gli Imprenditori ripongono piena ed incondizionata fiducia nella Magistratura”.