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Sulla vicende urbanistiche del Comune di Benevento a intervenire è Delia Delli Carri, consigliere d’opposizione a palazzo Mosti e protagonista dell’esperienza “Città Aperta”. 
Scrive la consigliera:
“L’interrogazione prot.n.4611 del 16/01/2020 avente a oggetto “convenzione abbattimento e ricostruzione fabbricato per civili abitazioni e strutture commerciali”, mai calendarizzata, in merito alla quale ho ricevuto solo  una nota descrittiva che non rispondeva ai  quesiti posti, è stata opportunamente richiamata nei giorni scorsi dalla stampa locale.
Le questioni sollevate rimangono, purtroppo,  di piena attualità, in primo luogo, in quanto l’intervento ricostruttivo, autorizzato con la procedura dubitata, dopo una iniziale ingiustificata accelerazione (era il periodo del lockdown di Marzo/Aprile, che comportò la sospensione dei lavori  e la chiusura di tutti i cantieri relativi a opere non urgenti) è oggi nuovamente  fermo, senza apparente motivo.
Nel frattempo, con delibere della Giunta Comunale (n.208 del 15.11.2019 e n.189 del 4.12.2020) gli assessori all’urbanistica, Reale, prima, e Romano, poi, hanno prodotto alcuni “Atti di indirizzo per la predisposizione della variante al PUC”.
L’idea sarebbe da apprezzare, anche quale ipotesi programmatica per la prossima competizione elettorale, se si chiarissero le motivazioni di alcune modifiche in esse contenute, che, per come poste, rischiano di apparire quale improprie legittimazioni di ipotizzate difformità rispetto al PUC vigente.
E’ mancato alla base delle programmate varianti al PUC, approvato da poco più di  otto anni, quel processo trasparente di condivisione attraverso una effettiva consultazione pubblica (giustificata la formula stringata del questionario somministrato attraverso il sito del comune a quei cittadini volenterosi che avessero voluto cercarlo senza alcun invito) nonché una disamina oggettiva di tutto ciò che si è autorizzato, cosa quanto mai necessaria per il Comune di Benevento,  per una sua coerente credibilità, avendo l’Ente, sulla base delle delibere di Giunta e di Consiglio, citate nella interrogazione sopra indicata, escogitato una attuazione urbanistica “convenzionata”, in virtù della quale i poteri autorizzativi, propri della Giunta, del Sindaco  e dello stesso Consiglio, sono stati impropriamente affidati a singoli funzionari. 
 
Fra l’altro, con le varianti, si propone “di configurare e ottimizzare l’impianto viario” senza spiegare perché è stato reso precario quello esistente, o di “verificare” l’orditura urbanistica della aree destinate a standard”, senza dar conto del perché le autorizzazioni urbanistiche concesse non hanno la obbligatoria previsione del rispetto degli standard, o, ancora ipotizzare una variante tecnica “in diminuzione” senza legittimare tutto ciò che si è concesso (vedi proprio ex fabbricato INPS), significa dare una impropria patente di legittimità a ciò che legittimo non appare.
Da tempo il dialogo giunta/consiglio si è interrotto e la questione posta, oramai piu di un anno fa, rimane tra quelle da affidare alla prossima amministrazione, dal momento che quella attuale è più impegnata su fronti estranei a quello dell’esercizio delle funzioni comunali.
Sicuramente un punto programmatico essenziale per ripartire a Benevento con il piede giusto, sarà farsi carico della necessità di rilanciare lo stesso Ufficio urbanistico, affinché compia una verifica della legittimità, di tutto ciò che si è realizzato o si sta realizzando.
E’ questo un necessario lavoro propedeutico per acquisire certezze, fornire una dovuta conoscenza a singoli componenti il Consiglio Comunale di ciò che si è fatto, anche in loro nome, e poter programmare successivi progetti urbanistici senza la preoccupazione  di possibili successivi interventi dell’autorità giudiziaria.  
Ringrazio anticipatamente”.