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“Per qualche ora i sostenitori del sindaco hanno provato a mostrare i muscoli. Ma è stato un tentativo poco convincente: ci hanno creduto in pochi, pochissimi, forse nessuno. E certo non ci ha creduto Clemente Mastella visto che ieri ha ripreso il suo piagnisteo”.

Così in una nota Giovanni De Lorenzo, coordinatore del circolo Pd di Benevento.

Spiega De Lorenzo: “Per l’ennesima volta, Mastella ha chiesto alleanze omogenee in tutta la Campania. Fuori dal politichese, per farci comprendere dai cittadini, il sindaco di Benevento in cambio del proprio supporto al candidato sindaco del centrosinistra Gaetano Manfredi nella città di Napoli (dove il suo partito, Noi Campani, alle scorse regionali a stento ha raggiunto il 2%) pretende a Benevento il sostegno del Partito Democratico e del Movimento Cinque Stelle”.

“Non andrà così, il sindaco se ne faccia una ragione. E non è una questione personale ma politica. L’idea stessa di considerare la Città di Benevento ‘merce di scambio’ sul tavolo delle trattative politiche appartiene a una concezione della cosa pubblica solo sua. Il Pd in questi cinque anni è stata forza di opposizione a palazzo Mosti e coerentemente presenterà agli elettori del capoluogo una proposta alternativa di governo. Sarà così a Benevento, sarà così anche a Roma dove sfideremo un sindaco uscente che è espressione del nostro principale alleato, dal punto di vista politico ed elettorale. Questa è la Democrazia”.

“E dunque, una volta per tutte – prosegue il segretario del Partito Democratico– ribadiamo che non sarà il Pd a togliere le castagne dal fuoco a Clemente Mastella. Il suo isolamento è figlio delle sue scelte politiche: la sua pretesa scalata del centrosinistra finirà in un fallimento proprio come in un fallimento si è esaurito il suo tentativo – portato avanti soltanto un anno e mezzo fa – di conquistare il centrodestra”.

La campagna elettorale è ormai alle porte” – conclude dunque Giovanni De Lorenzo. “Mastella si comporti come si comportano tutti gli altri sindaci uscenti d’Italia. Chi ha avuto l’onore di governare una comunità deve dare conto del proprio operato e non pretendere il sostegno di chi gli è stato opposizione. Comprendiamo la sua paura di perdere ma può fuggire dal confronto pubblico con gli altri candidati. Da quello elettorale proprio no”.