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Il servizio sarà potenziato non depotenziato. Il Fortore è stato blindato”. Sono questi i passaggi essenziali contenuti nell’operazione verità per la presenza del medico a bordo delle ambulanze delle 118 che il direttore generale dell’Asl Gennaro Volpe e il responsabile del 118 Ciriaco Pedicini hanno voluto svolgere questa mattina presso la sede di via Oderisio dell’Asl BN 1. L’allarme lanciato dalle Istituzioni e dai Sindacati dei giorni scorsi  sul sistema emergenziale 118 e le criticità oggettive connesse alla cosiddetta demedicalizzazione delle ambulanze ci sono e purtroppo restano; ma Volpe, con la direzione sanitaria e lo stesso Pedicini, a fronte delle polemiche e del malumore suscitato allorché non avevano rilasciato dichiarazioni o commenti nel corso dell’ultimo incontro sull’argomento con le Istituzioni e i Sindacati dei medici, hanno voluto infine dire la loro.  Volpe e Pedicini hanno in primo luogo svolto un’analisi sullo stato dei fatti in particolare per quanto riguarda le risorse umane e professionali che l’Asl può mettere in campo in questo momento:  “Si sono dette troppo imprecisioni. Avevamo 100 medici per svolgere questo servizio sul 118, ma negli anni  il numero dei medici disponibili è ridotto a causa dell’età avanzata degli operatori che sono andati dunque in pensione.  Ora negli organici se ne contano solo 48 che devono essere dislocati sui mezzi di soccorso nell’ambito della provincia garantendo la stessa performance su tutta la provincia. Nell’estate scorsa abbiamo preso atto che i numeri non erano più sufficienti”. Al momento 8 postazioni comprendendo  la centrale operativa e Psaut e 5 postazioni mobili di soccorso sono coperti. “Stiamo cercando di avviare un progetto di formazione per personale auto mediche e personale infermieristico. Un  percorso formativo che potrebbe colmare alcune delle criticità”

E’ stato anche rimarcato come il sistema emergenza  non sia attrattivo per i laureati in Medicina. Pedicini ha spiegato: “Ospedali e altri comparti offrono maggiore remunerazione e minori costi”.  Poi c’è da aggiungere un problema ulteriore che per di più non è di poco conto, il responsabile del 118 ha spiegato: “l’età media dei medici è molta elevata con personale vicino al pensionamento. Poi ci sono persone con patologie. C’è stata una riduzione come numero”. E’ stato rimarcato  inoltre, a conferma che il momento è difficile, che nel corso del 2024 il servizio perderà altri 8 medici per raggiunti limiti di età. Il direttore Volpe ha sottolineato: “Ci stiamo riorganizzando e parte un potenziamento della rete dell’emergenza. E’ la strada giusta per i nostri utenti. Potenzieremo il servizio stando attenti a tutto ciò che accade. E’ stato condiviso con la conferenza dei sindaci. Noi vogliamo migliorare sempre di più questo servizio “. Sulle prestazioni aggiuntive per il personale medico, Volpe è stato chiaro: “vengono fatte nell’Asl. Non è vero che non venivano effettuate. Nel 2023 sono state effettuate quasi 19 mila ore, di orario aggiuntivo. Le prestazioni aggiuntive non sono obbligatorie”. Sul Fortore, Pedicini del 118 ha spiegato: Sulla sperimentazione messa in atto negli ultimi mesi del 2023 nel Fortore, con sole due auto-mediche ed il potenziamento della rete, l’assessorato regionale alla sanità ha rilevato, nello stilare i tempi di intervento, una riduzione di più di due minuti sull’intervento dei codici rossi”. Ha poi definito “un’asineria” le opinioni di chi sostiene che “con l’intervento delle ambulanze infermieristiche si muore”.
Il nuovo sistema di emergenza prevede 1 Centrale Operativa; 2 Psaut (a Cerreto Sannita  e San Bartolomeo); 5 postazioni mobili medicalizzate. Il direttore Volpe  ha detto: ” Questo è più della Svizzera. Stiamo parlando di un’organizzazione capillare Penso abbiamo dato ulteriore sforzo”. Confermate le 11 ambulanze infermieristiche. Il responsabile del 118 Pedicini ha voluto sottolineare: “Vogliamo salvaguardare funzioni vitali e salvaguardare tutti gli abitanti della provincia”. Poi Pedicini ha aggiunto: “Auspico su ogni piattaforma il rianimatore. La legge prevede mezzo soccorso avanzato con strumenti atti a gestire le funzioni vitali del paziente. Le manovre di  rianimazione possono essere fatti da personalità altissima con infermiere laureato tutti  con strumenti a bordo. I cittadini possono stare tranquilli. Vogliamo dare un buon servizio a tutta la Provincia. La riallocazione dei mezzi di soccorso e il potenziamento della rete con l’ampliamento delle auto medica  dovrà dare ristoro e risposta ai cittadini del Miscano piuttosto ai cittadini caudini o Benevento città. Un buon servizio che risponda alle esigenze dei cittadini. Pedicini ha quindi voluto riportare alcune rilevazioni statistiche che sono state svolte dall’assessorato regionale alla Sanità, secondo il quale  i tempi di intervento e le performance delle tecnologie: “c’è stata una riduzione dei tempi  con una riduzione di due minuti sui codici rosso”.