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Benevento – Presentato stamane, presso l’aula consiliare di Palazzo Mosti, lo studio preliminare propedeutico alla redazione del progetto del sistema di depurazione cittadino.

Un depuratore che la città attende da tempo, da almeno 40 anni. Una questione che ha creato problemi, anche di natura giudiziaria, con l’avviso di garanzia del luglio 2017 recapitato al Sindaco Mastella. Con lo studio preliminare Gesesa e Comune provano così a rimediare alla fondamentale mancanza che, come in molte riunioni hanno ribadito varie associazioni di categoria, dai commercianti ai costruttori, ha pesanti e negative ricadute sull’economia locale e non.

La notizia annunciata dai vertici Acea e Gesesa e dal primo cittadino è che entro 18 mesi la città avrà un impianto di depurazione che servirà 30 mila abitanti. 

Ciò in attesa della valutazione dei saggi geologici dell’autorità di bacino che ha già individuato nella zona di Masseria Marziotto il luogo deputato alla costruzione del nuovo impianto che andrà a servire la metà della popolazione beneventantana. Il resto della popolazione si appoggerà sui altri 3 impianti di nuova generazione (che non puzzano): il primo è quello di Ponte delle Tavole, attualmente in funzione ma che sarà oggetto di un’operazione di revamping aumentando la platea dell’utenza fino a 6.500 abitanti. Gli altri impianti, più piccoli, nelle ipotesi dei tecnici Gesesa dovranno essere dislocati in Località Santa Clementina e nei pressi del Cimitero, andando a servire 10.000 abitanti, tutti residenti nel tessuto urbano. Nelle previsioni dell’azienda saranno invece dismessi quelli di Capodimonte e Contrada Pontecorvo.

Per gli abitanti delle Contrade si studieranno diverse soluzioni, non ancora esplicate nello studio di fattibilità ma promettono dai vertici Gesesa: “Anche se non presenti nel ragionamento attuale anche gli abitanti delle Contrade avranno un impianto di depurazione”.

Sui fondi per il progetto, è  il dirigente di Acea, Piero Ferrari, a spiegare i passi futuri: “Gesesa dal luglio scorso grazie alla lungimiranza di questa amministrazione è diventato il gestore aggiungendo alla parte idrica e fognante quella depurativa. Uno studio che avvierà i lavori per il nuovo depuratore e le ipotesi che possano far ripartire la città. Servono ancora 4-5 milioni rispetto ai 9 già stanziati. Il Commissario Rolle sta valutando il tutto e sarà poi lui stesso ad affidare le gare per la realizzazione del progetto. A noi spetta il compito di redigere il progetto nel miglior modo possibile”.

Sui fondi è Mastella a prendere parola: “I soldi erano completamenti persi, io li ho recuperati. Dopo di che mi è venuta l’idea, essendo l’Italia in infrazione sulla questione depurazione, di fare un’intesa con il Professor Rolle scoprendo che c’era un scarsa organizzazione e noi abbiamo parlato della Gesesa e dell’Acea affinché si potesse usufruire dell’operatività della stessa e quindi siamo partiti”.

Ritornando ai tempi di realizzazione degli impianti è il tecnico di Gesesa, Giovanni Tretola, a illustrare alla stampa lo studio preliminare: “Abbiamo effettuato la mappatura di 150 km di rete fognaria con le conseguenti ispezioni e modellazioni idrauliche.  L’impianto di Masseria Marziotto, il più grande, dovrebbe essere realizzato in meno di 5 anni”

Un depuratore funzionante alle porte della città che però non è stato incluso nello studio preliminare del progetto è quello di Ponte Valentino che serve la zona industriale. Sulla questione il presidente Luigi Abbate ha spiegato: “Abbiamo fatto uno studio su quell’impianto ma c’era un problema nel collettamento e nei costi piuttosto elevati, vicino ai 3 milioni di euro. E’ sicuramente un ottimo depuratore solo che collettare le diverse zone e 10.000 abitanti sarebbe stato parecchio complicato e per il momento è stato messo da parte, fermo restando che potrà essere utilizzato successivamente”.