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Per mesi è stato uno dei temi più caldi nel dibattito politico-amministrativo della città di Benevento. Parliamo della questione depurazione e in particolare delle istruttorie relative alla concessione di nuovi permessi di costruire, di permessi di abitabilità (oggi con SCIA), di autorizzazioni all’inizio o continuazione di qualsiasi attività commerciale, artigianale e industriale, per tutti gli immobili non serviti dai depuratori attualmente in funzione.

In pratica, per intenderci,  fatta eccezione per le aree di Capodimonte, Pontecorvo, Ponte delle Tavole e Zona Asi (le uniche servite da depuratori), ricevere una autorizzazione per le attività sopra citate era divenuta impresa impossibile. Una situazione di stallo destinata, almeno in parte, a cambiare.

Ad annunciarlo è il consigliere comunale Vincenzo Sguera, nel novembre scorso incaricato di redigere – assieme ad altri professionisti e tecnici di palazzo Mosti –  un’istanza per richiedere chiarimenti alla Procura di Benevento in merito a tutti i possibili provvedimenti concessori che l’Ente potrebbe rilasciare ai cittadini, nel pieno rispetto del decreto di sequestro emesso dal GIP presso il Tribunale di Benevento.

E la risposta della magistratura è arrivata. Quali porte apre? In sintesi, Il dirigente all’Urbanistica di palazzo Mosti, Antonio Iadicicco, potrà da adesso in poi autorizzare tutte le opere che non comportano un aumento dell’inquinamento, valutando di volta in volta il merito delle singole richieste.

Di seguito, la nota stampa inviata da Sguera:

Importanti novità sulla questione depurazione e in particolare all’istruttoria delle domande di concessione di nuovi permessi di costruire, di permessi di abitabilità (oggi con SCIA), di autorizzazioni all’inizio o continuazione di qualsiasi attività commerciale, artigianale e industriale, per tutti gli immobili non serviti dai depuratori attualmente in funzione (Capodimonte, Pontecorvo, Ponte delle Tavole e Zona Asi). 

Sono lieto di rimettervi un comunicato stampa, attinente la questione del sequestro degli scarichi comunali, da me curata a tutela del Dirigente competente ed al fine di “sbloccare” la situazione di paralisi che si era venuta a creare. “Apprendo con soddisfazione che il P.M., nel pronunciarsi sull’istanza redatta nell’interesse del Comune di Benevento, tesa ad ottenere il permesso al rilascio di autorizzazioni per una serie di interventi strettamente connessi alla mancanza del depuratore cittadino, ha disposto il non luogo a provvedere, testualmente affermando che: “gli interventi genericamente prospettati dall’istante sono tutti astrattamente autorizzabili sempre che non comportino alcun aggravio ambientale” (NDR: tenendo in considerazione l’attuale situazione ambientale e stante l’ assenza di un autonomo  impianto di depurazione). Segnatamente, gli interventi sottoposti all’attenzione del magistrato attengono – in materia edilizia -: MANUTENZIONE ORDINARIA E STRAORDINARIA DEGLI  IMMOBILI RESIDENZIALI  E PRODUTTIVI; MANUTENZIONE ORDINARIA E STRAORDINARIA DEGLI  IMMOBILI CONDOMINIALI; LAVORI INTERNI SENZA VARIAZIONE  DI DESTINAZIONE D’USO PER GLI IMMOBILI PRODUTTIVI E RESIDENZIALI; LAVORI DI RISTRUTTURAZIONE EDILIZIA SENZA CAMBIO DI DESTINAZIONE D’USO PER GLI IMMOBILI PRODUTTIVI E RESIDENZIALI; LAVORI DI RISTRUTTURAZIONE EDILIZIA E  CAMBIO DI DESTINAZIONE D’USO NELL’AMBITO DELLE CATEGORIE FUNZIONALI DEFINITE NEL PUC SECONDO QUANTO PREVISTO DALL’ART. 31 DEL RUEC CHE DI SEGUITO SI RIPORTA: DEMOLIZIONE E RICOSTRUZIONE DI  FABBRICATI RESIDENZIALI  ESISTENTI; FRAZIONAMENTO E ACCORPAMENTO UNITA’ IMMOBILIARI; AMPLIAMENTO DI FABBRICATI RESIDENZIALI UNIFAMILIARI; LAVORI INTERNI SENZA VARIAZIONE  DI DESTINAZIONE D’USO; AMPLIAMENTO DI ATTIVITA’ PRODUTTIVA SENZA MODIFICA DEL CARICO INQUINANTE GRAVANTE SUL SISTEMA FOGNARIO. In materia di commercio ed attività produttive: SUBENTRO IN ATTIVITA’ GIA’ ESISTENTE; VIARIAZIONE DI INTESTAZIONE DI SOCIETA’ E/ RAGIONE SOCIALE; NUOVE ATTIVITA CHE NON COMPORTINO AUMENTO DEGLI ABITANTI EQUIVALENTI SCARICATI IN FOGNA; VARIAZIONE DI ATTIVITA’ SENZA VARIAZIONE DEL NUMERO DI ABITANTI EQUIVALENTE E QUINDI AGGRAVIO DEL CARICO INQUINANTE GRAVANTE SUL SISTEMA FOGNARIO. Ciò detto, appare evidente che, alla luce del provvedimento emesso dalla Procura, il Dirigente competente potrà finalmente provvedere con serenità al rilascio delle numerose autorizzazioni richieste dai cittadini – nel pieno rispetto del provvedimento di sequestro del Gip e previa accurata disamina della sussistenza dei presupposti richiesti dalla legge – da tempo ferme presso gli uffici comunali, così ponendo fine ad una situazione di stallo che, di fatto, ha determinato un grave nocumento al tessuto sociale e produttivo della nostra città. Il nuovo provvedimento condiviso, invero, consente di mediare le esigenze dei cittadini con quelle di tutela dell’ambiente e della pubblica salute. Mi sia consentita una chiosa finale: è evidente che lo “sblocco” di una tale incresciosa situazione è stato possibile solo grazie all’impegno ed alla collaborazione di più professionalità che, liberamente confrontandosi sulla problematica con piena cognizione tecnica, hanno individuato la migliore soluzione per la ripresa di interventi edilizi e commerciali in città, paralizzati da troppo tempo. Auspico, dunque, che in futuro e per la risoluzione delle svariate problematiche amministrative (come per i dehors) si possa operare in sinergia, con impegno e dedizione, al netto delle sterili, quanto inutili  polemiche e contrapposizioni politiche e, soprattutto, senza che la buona volontà di taluni consiglieri/amministratori debba essere maliziosamente tacciata quale causa di imbarazzo per talaltri”.