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Benevento – E’ stata presentata al Parlamento, dal Ministro dell’Interno, la relazione semestrale della Dia, la Direzione Investigativa Antimafia. Si tratta del resoconto degli accadimenti criminali fino al mese di dicembre 2019. Stando a quanto riportato, la situazione nel Sannio risulta essere la seguente.

“La criminalità organizzata continua a mantenere livelli di presenza significativi sull’intera provincia, in particolare a Benevento e nei comuni della Valle Caudina e della Valle Telesina, ritenute, al pari del capoluogo, economicamente più produttive e per questo più esposte alle infiltrazioni dei clan.
Si registra una rinnovata operatività di gruppi criminali, per lo più legati ai sodalizi PAGNOZZI, storica organizzazione criminale locale, originaria della Valle Caudina, e SPARANDEO, clan egemone nel capoluogo. Il secondo gruppo non sembra aver subito contraccolpi dopo gli arresti – avvenuti rispettivamente ad agosto 2019, a Benevento, e nel successivo mese di novembre, ad Apice (BN) – di due elementi di vertice e sarebbe attualmente gestito da un altro componente del gruppo familiare. In un provvedimento cautelare di dicembre 2019 si legge che, per lungo tempo, nelle aule giudiziarie è stata negata, per la famiglia SPARANDEO, la conformazione dell’associazione di stampo camorristico. Di avviso contrario la Corte d’Appello di Napoli con una sentenza divenuta definitiva per effetto di una pronuncia della Corte di Cassazione del 27 febbraio 2019, che ha riconosciuto l’applicabilità dell’art. 416 bis c.p. anche al gruppo SPARANDEO. La crescita criminale del sodalizio è stata favorita dai contatti con pregiudicati ai vertici di storici gruppi criminali, come il clan LO RUSSO di Napoli. Tra le maggiori fonti di profitti illeciti per gli SPARANDEO figurano i traffici di stupefacenti e le estorsioni.
Quanto al clan PAGNOZZI, questo ricopre, di fatto, un ruolo di supremazia nell’intera provincia, che gli deriva anche dall’interazione con i clan napoletani di Secondigliano e casertani di Casal di Principe. Da tempo avrebbe esteso la sua presenza nella Capitale dove, oltre ad aver allargato il suo raggio d’azione criminale, ha reinvestito capitali di provenienza illecita.
Gli altri gruppi presenti nel territorio operano in collegamento con i primi due: si tratta dei clan SATURNINO-BISESTO, presente nella Valle Caudina, vicino agli SPARANDEO e ai PAGNOZZI, dedito all’estorsione ed all’usura; IADANZA-PANELLA, con rapporti di dipendenza con il clan PAGNOZZI e di collaborazione con i gruppi SPARANDEO e SATURNINO, prevalentemente attivo nel traffico di stupefacenti e nel controllo delle estorsioni a Montesarchio, Bonea Bucciano, Castelpoto, Campoli del Monte Taburno, Tocco Caudio, Cautano e Forchia; NIZZA e PISCOPO-SACCONE, di Benevento, vicini agli SPARANDEO, entrambi attivi nel traffico degli stupefacenti. Il capo della famiglia PISCOPO, il 15 ottobre 2019, è stato sottoposto alla misura degli arresti domiciliari, mentre il capo del gruppo NIZZA è stato scarcerato il 4 luglio 2019 e sottoposto alla misura di prevenzione della sorveglianza speciale di P.S.
Come evidenziato per il semestre precedente, alcuni attentati verificatisi in danno di esercizi commerciali possono essere letti come segnali spia di una particolare pressione estorsiva”.