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Benevento – Abbiamo ascoltato in queste ore il parere di alcuni dirigenti scolastici delle scuole superiori della città per capire come stanno affrontando il periodo di emergenza Coronavirus che ha creato e sta creando non pochi grattacapi ai docenti e agli studenti sanniti, come del resto ai loro colleghi di tutta Italia. Il riscontro di questo nostro monitoraggio appare positivo rispetto all’emergenza, inedita, che la scuola sta attraversando.

Le risposte alla sfida appaiono tutto sommato, e forse inaspettatamente, all’altezza. Chiuse le scuole da inizio marzo nel contesto delle misure volute dal Governo per cercare di arginare la diffusione del contagio, questa sosta forzata, dapprima accolta con gioia da non pochi ragazzi, ha ovviamente creato invece, e da subito, problemi di adattamento alla nuova condizione di reclusi in casa. E, difatti, anche il più “indisciplinato” dei ragazzi ha cominciato a chiedersi: “ma cosa ne sarà di quest’Anno scolastico?”.

Mentre nel mondo la diffusione del contagio non accennava affatto ad arrestarsi (anzi), le scuole si sono attrezzate (spesso “all’italiana”) per la cosiddetta didattica a distanza: niente più banchi e cattedre, ma solo tablet e pc per lezioni “virtuali” grazie alla rete informatica per salvare l’anno scolastico. Una modalità nuova per docenti e alunni, che ha creato non pochi imbarazzi in particolare tra qualche docente più anziano e persino qualche protesta sindacale (“non compete all’insegnante la dotazione e la conoscenza informatica …” e via così), ma comunque necessaria e che, a quanto ci è dato capire dalla nostra inchiesta, appare ora sia stata ben metabolizzata da tutti.

D’altra parte non è che si partisse proprio dall’anno zero: già da tempo infatti le scuole sannite (come in tutta Italia) avevano impostato quantomeno per il colloquio tra genitori e docenti la modalità di comunicazione “a distanza” per il registro delle presenze, i voti, i giudizi di fine anno ed altro. Ma ora si trattava di allargare il discorso, tenendo conto che le infrastrutture immateriali a supporto della rete dalle nostre parti non sono certamente il massimo.

Innanzitutto va detto che le varie piattaforme dedicate attraverso le disposizioni ministeriali o i più famosi canali network per comunicare (Skype , What’s Up,.) a libera disposizione dei docenti hanno consentito a tutti di avviare il lavoro a distanza. La libertà di poter scegliere il canale migliore ha agevolato lo svolgimento delle lezioni. La dirigente del Liceo Scientifico “Rummo” di via Santa Colomba, Annamaria Morante, ci ha riferito: “I nostri docenti si stanno attrezzando. Certo, i collegamenti con la rete internet non sempre sono affidabili. Stiamo monitorando la situazione quotidianamente. E’ una cosa nuova, ma necessaria: capiremo solo quando l’emergenza sarà un brutto ricordo se gli alunni stanno recependo le nuove disposizioni. Dovremo ancora attendere per capire cosa il Ministero dell’Istruzione abbia intenzione da fare per il futuro, anche per gli eventuali esami di stato”.

Il dirigente dell’Istituto “Giuseppe Alberti” di piazza Risorgimento, Giovanni Liccardo, ha sottolineato il grande impegno profuso dai docenti per salvaguardare l’anno scolastico ed offrire a tutti gli alunni il necessario per l’apprendimento: “Trasmettiamo la nostra passione utilizzando un nuovo sistema didattico. Ai docenti non sto impedendo nulla a fronte di cosa loro ritengono sia utile per lo studente. Certo: lo studente che prima faceva fatica continua a farlo adesso con l’apprendimento a distanza”. Per Liccardo questa modalità di lavoro è valida solo per la attuale fase emergenziale: “Stiamo cercando di fare il massimo. E’ un’occasione per crescere e imparare una nuova modalità, ma questa non può sostituire; nè si può pensare che essa sostituisca la lezione in aula. Perchè sto notando in questo periodo come i ragazzi siano disorientati, ma allo stesso tempo hanno preso questo impegno con molta serietà. I ragazzi andranno sostenuti. Noi siamo una bella comunità scolastica e spero quanto prima di tornare a suola. Sono fiducioso”.

Anche il dirigente scolastico del Liceo Classico “Pietro Giannone” di piazza Risorgimento, Luigi Mottola, che peraltro è il referente provinciale dei dirigenti scolastici, ha tracciato un quadro non certo negativo di questa esperienza forzata: “Il riscontro è molto positivo sino ad oggi. Noi dobbiamo tutelare l’apprendimento anche in questa fase. E’ una situazione molto complessa e difficile, ma nella sua criticità riesco a notare risposte”. Infine anche Mottola ha sottolineato come la didattica a distanza vada bene in questa fase di emergenza, ma nulla può sostituire l’apprendimento svolto in classe anche con la convivenza tra gli alunni “