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Benevento – Riceviamo e pubblichiamo la nota stampa a firma di Italo Di Dio, consigliere comunale di minoranza del Comune di Benevento. Di seguito il testo: 
 
“Quella scritta ieri in Consiglio comunale non è stata certo una pagina edificante per la città di Benevento. Un sindaco assolutamente privo di una maggioranza qualificata, che non ha dalla sua parte neppure metà dei componenti dell’assise, che viene messo nelle condizioni di poter galleggiare, annaspando, fino a nuove elezioni. Delegittimato dai suoi stessi sodali eppure tenuto in vita dal soccorso democratico di qualche consigliere comunale che alimenta le contraddizioni di un consiglio comunale sempre più ostaggio di tatticismi e calcoli elettorali  ma sempre più lontano dal territorio e dai problemi della gente. E così Mastella, anche nel punto più basso della sua amministrazione, può proseguire, imperterrito, a condurre il gioco. Nel frattempo tra un balletto ed una giravolta, vengono approvate l’IMU, la Tassa Rifiuti, la TOSAP, le imposte sulla pubblicità ed altre imposte tutte con aliquote al massimo, a causa del dissesto dichiarato proprio dall’Amministrazione Mastella. Viene altresì approvata la cementificazione del perimetro urbano con il celeberrimo bando periferie, che a tutto servirà tranne che a risollevare le periferie. Senza contare che dopo neppure tre anni post dissesto, già si registra un ulteriore disavanzo di oltre 9 milioni di euro da pagare in 15 anni. Significa circa 650.000 euro all’anno in meno da spendere in favore della cittadinanza. La discussione sul bilancio previsionale, in qualunque consesso che abbia a cuore le esigenze della popolazione, viene solitamente incentrata sui provvedimenti da adottare e sulle azioni da mettere in campo per migliorare la qualità della vita di una comunità. E invece non una parola, neppure un accenno alle politiche per il lavoro, alle politiche giovanili, al turismo, al commercio, alla cultura, all’ambiente, alle politiche sociali. Un programma di mandato completamente disconosciuto, trasformatosi nel libro dei sogni già dopo qualche mese. Una città sempre più smarrita che assiste ora all’ennesima, fantasiosa mossa elettorale che prevede ora il cambio di un assessore senza che nessuno spieghi i motivi della revoca di Reale, tantomeno le ragioni del ritorno in sella di Giorgione clamorosamente defenestrato quattro anni fa tra lo sconcerto e l’imbarazzo di tutti”.