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“Basta! La misura è colma. E’ ora di finirla di diffamare ed ingiuriare gratuitamente i medici di famiglia. Soprattutto è ora che smettano di farlo personaggi che rivestono ruoli pubblici consentendosi irresponsabilmente di pontificare e sparare considerazioni su problematiche sanitarie che dimostrano di ignorare ampiamente.

E’ inammissibile il caos ed il disorientamento che generano nell’opinione pubblica le loro prese di posizioni, tanto scellerate quanto prive di ogni fondamento, rese in totale spregio delle drammatiche conseguenze del vulnus fiduciario che aprono tra il cittadino ed il suo medico.  NON E’ VERO che i medici di famiglia non vogliono vaccinare i propri pazienti. E’ invece vero che non sono materialmente in grado di sopportare la valanga di letame burocratico che vuole loro scaricare addosso chi non sa gestire l’emergenza. E’ storia recente che i sindacati di categoria hanno responsabilmente sottoscritto un accordo stralcio nazionale dichiarandosi disponibili a praticare vaccini anti-covid demandandone le modalità ad accordi regionali.

Tuttavia in data odierna quelle modalità non sono state ancora chiarite in modo definitivo e sono oggetto di tavoli regionali ed aziendali nella settimana prossima. Purtroppo qualche amministratore a caccia di pubblicità a buon mercato ha cominciato ad esternare alla stampa presunti obblighi dei medici di famiglia senza nemmeno leggere gli accordi medesimi. E sulla scia di questi si è innescata una gara di dichiarazioni diffamatorie prive di ogni fondamento. Quello che, invece, i medici NON POSSONO FARE è prenotare le vaccinazioni dei propri pazienti “fragili. Motivo?”

  1. la piattaforma telematica prenotazioni non funziona perchè inaccessibile nel 90% dei casi
  2. la definizione dei fragili è approssimativa e ci espone a liti con i pazienti
  3. i medici non dispongono del tempo materiale necessario alle prenotazioni

  E’ opportuno che tutti sappiano – prova alla mano – che una prenotazione su piattaforma telematica  richiede circa mezz’ora di tempo per l’inserimento di anamnesi, consenso informato, dati sensibili ed anagrafici. Si tratta di una scheda di una ventina di pagine! Tanto vuol dire che un medico massimalista che è in studio tutti i giorni,  (la mattina per 3 ore ed un pomeriggio per 2 ore, che è già più delle 15 ore settimanali dovute) riuscirebbe ad inserire al massimo 10 pazienti al giorno il che equivale a 50 persone alla settimana e – a conti fatti – 200 pazienti al mese.

Considerato che un massimalista annovera tra i propri assistiti dai 400 agli 800 pazienti fragili tanto significa che per inserire la prenotazione di una media ipotizzabile di 600 pazienti impiegherebbe tre mesi (??!!!) sempre che chiudesse lo studio al pubblico e sospendesse ogni altra attività !!!! Poiché questo scenario è impensabile e, nella migliore delle ipotesi, si potrebbe verosimilmente ipotizzare di inserire tre pazienti al giorno tra le numerose incombenze quotidiane, il tempo necessario ad inserire tutte le prenotazioni è prevedibile assommi a DIECI MESI (15 pazienti a settimane = 60 pazienti mese).

Questi soloni spara-sentenze ignorano che i medici non hanno il dono dell’ubiquità e che nemmeno possono sottrarsi ai loro compiti istituzionali di diagnosi e cura in studio e a domicilio. Eravamo già in ambasce in epoca pre-Covid a causa di una burocrazia inutile, asfissiante ed autoreferenziale ossessionata solo dal controllo della spesa sanitaria. L’emergenza sanitaria ed i carichi burocratici Covid-relate ci hanno definitivamente seppelliti con nuove incombenze (certificazioni di inizio e fine isolamento, certificazione di quarantena, tamponi ed altro).

Addirittura capita spesso che i pazienti si lamentino che le linee telefoniche – fisse e mobili – dei medici sono sempre occupate ignorando che tanto è indice di un carico di lavoro soverchiante. Per prevenire assembramenti in sala di attesa abbiamo, infatti, fornito ai pazienti anche mail, chat, whatsapp e telefonini e noi letteralmente impazziamo tutti i giorni per dare riscontro ad ogni tipo di richieste che arrivano contemporaneamente con ogni mezzo telematico in ogni ora del giorno e della notte!!!  

Quanto alle vaccinazioni posso affermare tranquillamente che dal tam-tam delle nostre chat professionali emerge chiaramente la totale disponibilità di tutti i medici a vaccinare. Instancabilmente. Se necessario di giorno e di notte nei feriali e nei festivi. Aggiungendo ore di lavoro a quelle, numerose gratuite ed extracontrattuali, già generosamente offerte. Ma – seppure volessimo sobbarcarci compiti amministrativi che non ci appartengono – non abbiamo il dono dell’ubiquità né siamo in grado di sopportare l’inimmaginabile carico lavorativo che una burocrazia pervasiva ed inutile pretende.

Considerata la indisponibilità dei vaccini e la stupefacente farraginosità della macchina burocratica implementata, nasce pittosto il sospetto che una classe di amministratori incapace di gestire l’emergenza tenti di infangare un’intera classe di professionisti allo scopo ignobile di trovare un capro espiatorio della propria incompetenza. Il sospetto è corroborato anche dalla considerazione che ciascun medico pratica da anni, senza problemi, parecchie centinaia di dosi di vaccino anti-influenzale all’anno, circa 700 in un paio di mesi. Ci vuole dunque davvero tanto impegno o tanta incompetenza per complicare affari semplici come le vaccinazioni. Né ci si può tacciare di pavidità nei confronti del virus, dato che siamo tutti vaccinati.

Per concludere un invito ed una provocazione agli amministratori: abolite la burocrazia se vi sta a cuore vaccinare presto i cittadini. Dateci la responsabilità di individuare i fragili o stilatene voi un elenco accurato. Riducete la scheda di accesso al solo codice fiscale ad al motivo di fragilità. In alternativa consentite alla categoria dei fragili di registrarsi autonomamente così come hanno fin qui fatto gli ultra 80 e gli ultra 70.

Oppure accontentatevi, eventualmente, che i medici inviino alle asl una semplice lista di pazienti eleggibili. All’adempimento burocratico di inserire i dati informatici ci pensino le asl con il loro esercito di dipendenti (la ASL di Benevento ne conta ben 1400, la ASL Napoli Nord ben 6.000). A vaccinazione avvenuta accontentatevi, poi, di una fotocopia della tessera sanitaria con firma del paziente vaccinato che ne attesti il consenso informato. Dovranno essere gli amministrativi a provvedere agli adempimenti burocratici. Se tutto ciò accadesse saremo noi medici a dimostrarvi come si può VOLARE al traguardo con le somministrazioni.

Se ci sono amministratori seri, raccolgano la sfida e dimostrino che non fanno uso di demagogia a buon mercato. Quanto a noi medici siamo solo lavoratori normali – né eroi né fannulloni –  appassionati ad una professione che ci è costata anni di studi, di pratica e di aggiornamenti continui, che ci costa impegno e responsabilità e sacrifici quotidiani in assoluta carenza di provvidenze (malattie e ferie non sono contemplate nel nostro contratto). Ben triste Paese è quello che ha continuo bisogno di eleggere eroi o additare mostri al pubblico ludibrio”.

P.S. ultim’ora. E’ dell’ultima ore la notizia che anchi i titolari della legge 104/92 possono registrarsi autonomamente sulla piattaforma analogamente agli ultra 80 ed ultra 70. Anche dell’ultima ora la notizia che il governatore De Luca ha appena postato un comunicato con il quale spiega che possono farlo anche i “fragili”.   

Dott.  Carlo Iannotti
MMG Sindacato  Medici Italiani                                                               
Dirigente Nazionale
Vice Presidente Regionale