Tempo di lettura: 3 minuti

La Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento per gli Affari Regionali e per le Autonomie  – ha chiesto al Ministero dell’Istruzione di approfondire «le considerazioni relative al dimensionamento scolastico» presentate dalla Provincia di Benevento che aveva contestato come troppo elevato il numero di 900 alunni iscritti introdotto dalla Legge di Bilancio per il riconoscimento dell’autonomia delle Scuole di ogni ordine e grado.

Secondo il Presidente della Provincia Nino Lombardi tale limite avrà come conseguenza la cancellazione della quasi totalità delle Dirigenze scolastiche sul territorio sannita e la perdita di numerosi posti di lavoro.

Il Dipartimento della Presidenza del Consiglio dei Ministri, nel trasmettere la documentazione presentata dalla Provincia sannita, ha chiesto al Ministero dell’Istruzione di assumere «delle determinazioni» in merito, al fine di poter giungere all’accordo in sede di Conferenza Unificata che dovrà decidere entro il 31 maggio prossimo la sorte del programma di dimensionamento scolastico così come è stato delineato dalla Legge di Bilancio.

La nota del Dipartimento per gli Affari Regionali, trasmessa per conoscenza al Presidente della Provincia Lombardi, è stata inviata anche al Ministero dell’economia, al Presidente della Conferenza dei Presidenti della Regioni e delle Province autonome, ai Presidenti delle Regioni e delle Province autonome di Trento e Bolzano, alla Regione Lazio che coordina la Commissione Istruzione, alla Regione Abruzzo che è la Coordinatrice vicaria della Commissione istruzione, ai Presidenti dell’Associazione nazionale dei Comuni d’Italia, all’Unione delle Province d’Italia, all’Unione delle Comunità Montane ed alla stessa Presidenza del Consiglio dei Ministri – Segreteria della Conferenza Stato-città ed Autonomie locali.

Lombardi, nel prendere atto con viva soddisfazione di questa presa di posizione del Dipartimento degli Affari Regionali, e nel ringraziare la struttura per l’esame delle sue considerazioni, ha rilasciato il seguente commento: “Finalmente qualcosa si muove sul fronte del dimensionamento delle Istituzioni scolastiche. E’ da dicembre dello scorso anno che io ed il Consiglio Provinciale abbiamo chiesto non fosse introdotto con la Legge di Bilancio per il 2023, allora in corso d’approvazione in Parlamento, il limite di 900 alunni iscritti per ogni Scuola. Avevamo anche chiesto fosse tenuta in considerazione almeno la distinzione tra Scuole delle aree montane e quelle delle aree metropolitane. Infatti, sono anni e anni che l’Istat segnala il fenomeno della denatalità e della desertificazione nel Paese, così come sono anni che il Dizionario Treccani ha riconosciuto il neologismo “abbandonologo” per indicare chi studia il fenomeno del dramma che affligge i centri minori, ovvero la fuga degli abitanti. Ebbene, non è pensabile che, stando così le cose, nei territori fragili, che non sono soltanto meridionali, si possano registrare numeri di iscrizioni di studenti così elevati come quelli indicati nella Legge di Bilancio. Nel Sannio, una provincia che ha perso migliaia di abitanti dall’inizio del Millennio, se non cambia questa improvvida norma, basteranno le dita di una sola mano per contare le Scuole che resteranno autonome. Spero vivamente che si giunga ad un ripensamento: le Scuole costituiscono un servizio essenziale per il territorio e per i cittadini. Non si possono cancellare in nome della contabilità. Sopprimere le Scuole significa introdurre nel sistema sociale un altro motivo per scappare dalla aree interne e dai piccoli Comuni. E questo non giova all’Italia. Lo ha detto poche ore or sono anche il Presidente Sergio Mattarella”.