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Benevento – “Un arraffa arraffa continuo. Chi chiede, chi avanza, chi tradisce, chi perisce. Ma sai che dico? Mi dimetto da sindaco. E mo’ basta! Faccio piazza pulita“. Inizia così la lunga intervista concessa da Clemente Mastella a Il Fatto Quotidiano. Il sindaco di Benevento è irremovibile sulla propria decisione di lasciare la carica di primo cittadino, almeno momentaneamente secondo le sue idee e le sue intenzioni. “Benevento non perde niente perché Mastella si dimette il 2 febbraio, ma poi si ripresenta. Anticipo solo il voto, lo collego a quello regionale. E mi faccio una lista coesa, specchiata, forte“.

Si sente tradito Mastella e non fa certo nulla per nasconderlo. Parole forti e dirette quando spiega i motivi che lo hanno portato a maturare questa decisione. “Ha capito cosa sta succedendo qui a Benevento? Lei non sa quanti soldi sto portando in città. Con me una marea di progetti regionali ed europei è stata finanziata. Dal depuratore alla nuova stazione ferroviaria, ai Pics. Trentadue milioni di euro là, cinquanta milioni di euro qua, dieci di sopra, altri di sotto. Sono stati assunti una ventina di giovani senza che io abbia voluto conoscere un solo nome. Di tutte queste opere che stanno per giungere in città a me interessa zero. Non ci metto bocca. Voglio solo che si facciano. A una certa età uno ha altre urgenze. Se sapesse cosa chiedono! Io non sono il tipo che tiene tutto per sé, ma vogliono sempre di più“.

Un novello Giulio Cesare, pugnalato da chi considerava alleato. E allora è giunto il momento di voltare pagina, senza però alcuna intenzione di gettare la spugna. Dimissioni si, ma una nuova candidatura è già all’orizzonte. “Io a Benevento ci vivo sei mesi all’anno, figurarsi. Non ho mai messo becco in città nei trent’anni in cui esercitavo un certo potere (e un certo appeal, diciamolo pure), vuole che abbia paura delle piccole maldicenze?“, a proseguito rincarando la dose Mastella, “ho trovato un buco di 120 milioni di euro. Ho lavorato in parallelo: di qua il buco, di là il futuro. Un mio consigliere comunale perfino arrestato in una retata della Dia. Bisogna far cambiare aria. Non ho fantasmi da coprire, ambizioni da inseguire. Quel che ho fatto ho fatto“.