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Benevento – “Sono stato trattato meglio al concerto degli U2 a Roma, dove gli addetti mi accompagnarono finanche a comprare gadget prima di farmi accomodare, che allo stadio San Paolo di Napoli in occasione della partita con l’Arsenal, impianto dove spesso mi reco con mia figlia e dove mi è stato intimato di abbandonare le stampelle”. Così il commercialista sannita Antonio Medici, costretto ad utilizzare dall’età di 16 anni le stampelle, commenta quanto gli è capitato in occasione del match di Europa League giovedì scorso. Il professionista si è reso protagonista di un’animata discussione quando si è visto negare l’accesso da due persone che gli hanno di fatto intimato di non poter entrare con le stampelle. “Siamo ovviamente dispiaciuti dell’accaduto ma va detto che gli steward hanno semplicemente applicato il regolamento d’uso dell’impianto che all’atto dell’acquisto del biglietto per la partita viene implicitamente approvato dall’acquirente” afferma Alessandro Formisano, capo delle operazioni del Napoli.