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Il dissesto idrogeologico e i cambiamenti climatici sono stati al centro dell’attenzione di un summit convocato dal sindaco Clemente Mastella. La catastrofe di Casamicciola ha imposto una valutazione approfondita dei possibili devastanti rischi per un territorio fragile quale quello sannita. L’instabilità dei versanti collinari, i corsi d’acqua a regime torrentizio e le precipitazioni intensissime ed improvvise sono fenomeni sempre più frequenti, diventati veri e propri osservati speciali.
Mastella ha invocato una manutenzione ordinaria e straordinaria del territorio, mentre il Presidente della Provincia Nino Lombardi ha osservato che oggi nel nostro ordinamento manca un coordinamento tra tutti gli Enti presupposti al controllo del territorio e mancano le risorse finanziarie per gli interventi necessari a garantire la sicurezza.

Presente, tra gli altri, anche il presidente dell’Asea (Agenzia Sannita Energia e Ambiente) Giovanni Mastrocinque  e il presidente della Protezione Civile Aniello Petito. “La situazione nel Sannio non preoccupa – ha sottolineato il primo cittadino del capoluogo – ma occorre tenere alta la guardia”

Al termine del vertice istituzionale il primo cittadino ha tenuto una conferenza stampa: “Occorre fare prevenzione e predisporre  dei piani. Occorre quindi sollecitare la Regione Campania per veder il da farsi. L’alluvione non dipende da piccoli interventi  servono azioni concrete anche a livello nazionale”. Il primo cittadino pensa a sistemi franosi che potrebbe creare grattacapi: “Soprattutto su quella zona a ridosso della diga di Campolattaro. La Provincia con l’Asea e l’autorità di Bacino devono attivarsi”. Ma Mastella ha tenuto a tranquillizzare: “Le abbondanti piogge di questi giorni hanno creato pochi disagi ma visto che ci  troviamo in una zona sismica dobbiamo pensare agli argini fluviali. Chiediamo alla Regione e alla Provincia di verificare se devono essere fatte valutazioni ulteriori”.

Infine, il primo cittadino ha spiegato che per la città i problemi possono derivare da Pantano o la zona industriale: “Bisogna preservare la zona Pantano. Occorre difendere quella zona  con interventi per evitare problemi maggiori. Anche la zona industriale va preservata”. Il Presidente della Provincia Nino Lombardi ha spiegato: “Per la manutenzione ordinaria è propedeutico uno studio di fattibilità sulle criticità. I reticoli secondari sono di competenza  della Regione Campania . Bisogna essere concreti. Noi abbiamo è vero le competenze ma non fondi per effettuare manutenzione ordinario. Lo studio di compensazione della Regione del 2010 non è praticabile. Ci sono sovrapposizioni di enti che scrivano pareri. Il nulla osta del Genio Civile, il parere tecnico dell’Autorità di Bacino, l’Arpac deve fare il piano di caratterizzazione. Dobbiamo arrivare ad una conferenza servizi con la presenza del Prefetto. Bisogna essere concreti e agire poi di conseguenza”.

Sulla diga di Campolattaro: “Non sono superficiale. E’ stata attenzionata stanno facendo verifiche. Monitoriamo costantemente quest’opera. Occorre prima mettere in sicurezza  con un piano di interventi”.