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Benevento – L’11 gennaio 2017 è una data che per molti beneventani probabilmente non evoca nessun ricordo. Non è il 30 aprile 2016 o l’8 giugno 2017, giorni delle storiche promozioni del Benevento Calcio o il 15 ottobre del 2015, quando l’alluvione mise in ginocchio alcuni quartieri della città o l’11 settembre del 1943 quando gli aerei americani bombardarono il capoluogo. E’ “semplicemente” il giorno del dissesto finanziario.

Un anno fa, infatti, con 20 voti favorevoli, 7 contrari e 4 astenuti, il consiglio comunale di Benevento si assunse la responsabilità politica e storica di deliberare il dissesto finanziario dell’Ente a causa dei 110 milioni di euro di debiti accumulati negli anni dal Comune.

Piuttosto che assistere a una forma di agonia straziante per la comunità- commentò il sindaco di Benevento, Clemente Mastellaabbiamo deciso, prendendo atto di quello che hanno detto i revisori, di dichiarare il dissesto finanziario dell’ente: 110 milioni di debiti sono troppi per una comunità come la nostra”.

Quel giorno le proteste all’interno del consiglio comunale furono per lo più portate avanti dalla CGIL, dalla flebile opposizione del PD e dall’ex Sindaco Fausto Pepe. Quel giorno l’assessore alle politiche economiche Maria Carmela Serluca, relazionò così: “Per comprendere l’attuale drammatica situazione economico-finanziaria del Comune non si può prescindere da una analisi storica dei motivi che l’hanno determinata, infatti è bene precisare che il dissesto non si manifesta improvvisamente ma matura nel corso del tempo in cui è possibile individuare le cause, le inefficienze che se opportunamente valutate e contrastate possono portare l’ente alla ripresa di una sana gestione. L’inefficienza e l’inefficacia delle misure correttive porta l’aggravarsi della situazione finanziaria fino al punto di rendere improcrastinabile la dichiarazione di dissesto. All’ insediamento dell’attuale amministrazione il Comune di Benevento già si trovava in una situazione finanziaria assolutamente critica”.

In 365 giorni molto è cambiato a Palazzo Mosti a partire dalla Giunta Mastella. Non c’è più il vice sindaco Mazzoni, gli Assessori Ingaldi e Russi. Alcuni consiglieri di maggioranza hanno fatto un passo indietro perché “poco considerati e per niente ascoltati”. Altri consiglieri di minoranza hanno fatto il passo avanti cambiando casacca e sposando la causa Mastella. Non c’è più Fausto Pepe, l’uomo accusato di aver contribuito a causare l’indebitamento del Comune durante il suo sindacato e che oggi sembra ormai defilato su posizioni più comode.

Oltre alle questioni meramente politiche cosa è cambiato in 365 giorni per le casse comunali? Lo abbiamo chiesto proprio all’Assessore alle politiche economiche del Comune di Benevento, Maria Carmela Serluca.

In un anno le cose non possono cambiare tanto quando si tratta di temi economici di tale portata.  Il processo di risanamento avviene  col tempo. Ipotesi di bilancio è infatti a cadenza triennale. Qualche risultato positivo, però, lo abbiamo già conseguito con l’approvazione da parte del  Ministero delle nostre proposte di contenimento dei costi votate soprattutto a perseguire maggiori entrate”.

E’ chiaro  – prosegue l’Assessoreche le prescrizioni che ci vengono imposte dalla Commissione, come quella di portare al tetto massimo le tasse, si sarebbero avute anche senza il dissesto, vista la grande massa debitoria ereditata dalla precedenti amministrazioni. Dunque, o con il dissesto o con il piano di riequilibrio avremmo comunque dovuto agire in maniera netta sulla tassazione”.

“Ricordiamo – prosegue Serlucache la Commissione ci impone un bilancio rigido. Noi gestiamo l’ordinario per le spese del personale ma purtroppo anche il blocco del turnover ci penalizza visto che non possiamo assumere personale per sopperire al sott’organico comunale. Devo ammettere però che grazie alle alchimie messe in piedi dal mio assessorato e dal Sindaco intercettiamo  la finanza e i fondi provenienti dalla comunità europea. E’ chiaro che uscire dalla situazione debitoria è un processo lungo, come detto prima, almeno triennale. Intanto la Commissione sta facendo il suo corso in attesa di conoscere lo stato della massa debitoria”.

Per il futuro – conclude l’Assessore alle politiche economiche – proveremo ad incrementare al massimo le entrate attraverso la vendita dei beni immobili. Purtroppo in questo anno i bandi sono andati deserti. Vorrà dire che bisognerà  rivedere le stime dei prezzi di questi immobili per riproporli su un mercato che, al momento, non è in grado di sostenere l’acquisto dei beni ai prezzi da noi proposti. L’esercizio  è comunque provvisorio visto che il bilancio lo approveremo il 15 gennaio. Ciò che posso promettere è che continueremo, come fatto in questi 365 giorni, a mettere in campo il massimo sforzo per fare il meglio possibile per il bene della città e delle nostre casse comunali”.