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Benevento – Un terzo dei comuni sanniti intende dedicarsi alla vitivinicoltura. Ciò non vuol dire solo produrre vino, piuttosto si tratta di un’organizzazione territoriale che intende rispettare la sua vocazione paesaggistica ambientale e culturale. Questo programma strategico è denominato Biowine per il trasferimento di buone pratiche per la tutela dell’ambiente in viticoltura. Il progetto – finanziato da PON Governance e Capacità Istituzionale 2014-2020, Agenzia per la Coesione Territoriale, Unione Europea Fondo Sociale Europeo, Fondo Europeo di Sviluppo Regionale – rappresenta la base tecnica del dossier di candidatura che ha consentito a Sannio Falanghina di diventare “Città europea del Vino 2019”, il prestigioso riconoscimento assegnato al territorio beneventano da Recevin, la rete delle 800 Città del Vino presenti in 11 Paesi europei. L’obiettivo è quello di promuovere buone pratiche in campo ambientale, sopratutto rivolte alle attività vitivinicole, e fornire un modello replicabile che sia di riferimento per un ammodernamento sostenibile dei territori dei piccoli comuni e per la costituzione di un sistema territoriale in grado di favorire un processo virtuoso di concertazione tra le varie amministrazioni, con la partecipazione delle imprese e dei soggetti socio economici interessati. L’interscambio di informazioni, infatti, favorirà la cooperazione tecnica tra agronomi, produttori vitivinicoli, enologi, tecnici ambientali e ricercatori, e porterà alla condivisione di uno statuto del Paesaggio rurale per la definizione di regole riguardanti la salvaguardia ambientale dei territori vitivinicoli e dei centri storici. Oggi, un primo passo verso questo nuovo progetto. L’iniziativa punta alla tutela dell’ambiente e del marketing territoriale ed è stata presentata questa mattina presso la Camera di Commercio con l’intenzione di dettare le regole per un vero e proprio distretto di produzione del vino. Il progetto di pianificazione è stato istituito dal presidente della camera di Commercio Antonio Campese, dal sindaco di Guardia Sanframondi, Floriano Panza e dal neo sindaco di Sant’Agata de Goti, Giovannina Piccoli. Il sindaco Panza ha sottolineato: “Vogliamo mettere al centro il paesaggio e le sue colture per renderli un fattore di sviluppo e di qualità della vita. Occorre ragionare in una visione politica di prospettiva, mirata allo sviluppo del territorio”.

Ad illustrare poi tecnicamente l’iniziativa è stato il responsabile scientifico Giovanni Quaranta: “Il progetto intende mutuare una buona pratica sperimentata da Conegliano Val Dobbiadene e trasferirla nel Sannio, usufruendo di una esperienza e calarla nel territorio”. Quaranta ha quindi specificato che si vuole promuovere l’uso sostenibile del territorio vitivinicolo. Puntare sul marketing territoriale per dare un beneficio ai viticoltori.

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