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San Leucio del Sannio (Bn) – Riceviamo e pubblichiamo una lettera scritta da Donald Mostacciuolo, ex Assessore e Presidente del Consiglio comunale di San Leucio del Sannio.

Sono un cittadino di San Leucio del Sannio temporaneamente domiciliato per lavoro nella provincia di Monza e Brianza.
Le scrivo in merito ad una nota pubblicato sulla vostra testata il giorno 24 marzo sulle misure per lenire i disagi dei cittadini in questo periodo e prevenire l’eventuale diffusione del COVID-19 adottate dal mio Comune e dal Sindaco Iannace.

Io, nonostante lavori a scuola e la mia scuola in Lombardia è chiusa dal 22 febbraio, ho evitato di far ritorno a San Leucio da subito nonostante la legge me lo permettesse perché lì risiedo, perché nonostante mi fossi autoimposto 15 giorni di chiusura a casa garantendo quindi la sicurezza dei miei concittadini, non avrei potuto garantire lo stesso per i miei genitori anziani con cui avrei convissuto al ritorno a casa.

In questo periodo ho invitato i miei genitori a non avere “rapporti ravvicinati” con nessuno, finanche con mio fratello e mia cognata che abitano al piano inferiore perché loro, uscendo di casa per motivi di lavoro, non avrebbero potuto essere sicurissimi di non contrarre il COVID-19.
Qualsiasi loro esigenza è stata soddisfatta in modo da evitare qualsiasi contatto anche con oggetti potenzialmente contaminati e quando mio fratello ha provveduto a portare ai miei genitori la spesa o qualche medicinale, si è preoccupato di disinfettare qualsiasi confezione fosse stata toccata da altre persone compreso lui.

Oggi però vengo a conoscenza che il Comune di San Leucio del Sannio si è preoccupato di distribuire delle mascherine a tutti i cittadini.
Mascherine distribuite da volontari senza confezione, con un foglietto illustrativo stampato dal Comune.
Quei volontari hanno eseguito il tampone che certificasse la loro non positività al COVID-19 prima di toccare degli oggetti che i miei genitori e gli altri cittadini avrebbero poggiato direttamente sulle proprie vie respiratorie?
Cercando tra le pubblicazioni del Comune il nome della ditta che ha fornito al costo di 5mila euro le 3mila mascherine, mi sono premurato poi di cercare sul sito della Regione Campania quella ditta tra le imprese autorizzate a produrre mascherine protettive da virus nell’apposita sezione aggiornata giornalmente.
Al momento della produzione, la ditta incaricata alla produzione delle mascherine sanleuciane, non era autorizzata.

Tutte le precauzioni prese dai miei genitori sono andate in fumo per colpa della sciattoneria del Comune di San Leucio del Sannio che si è assunto il rischio della diffusione del contagio del COVID-19 per distribuire delle mascherine senza nessuna certificazione che potrebbero oltretutto indurre qualche persona meno attenta a pensare che con quello “straccio” sulla bocca sia al sicuro quindi potrebbe essere indotto ad allentare l’attenzione e il rispetto delle reali norme di prevenzione dal virus COVID-19“.