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Benevento – Ah, che domenica quella domenica. Lui che gela il San Paolo, il Lecce che firma l’impresa, la classifica che accenna un sorriso. Gianluca Lapadula quei due gol forse se li sarebbe addirittura tatuati sul corpo se i salentini avessero raggiunto il traguardo salvezza. Non fu così, ma chi cancellerà mai quel pomeriggio? Prima il tap-in sotto misura per l’uno a zero, poi l’astuto colpo di testa ad anticipare Di Lorenzo e a beffare Ospina per il momentaneo 2-1. Il resto è storia completata dalla punizione di Mancosu e dalle reti ininfluenti di Milik (momentaneo 1-1) e Callejon (3-2), protagonisti che non saranno tali domenica pomeriggio, quando nello stadio che nel frattempo ha preso il nome di Maradona l’attaccante italo-peruviano proverà a ripetersi. 

Era il 9 febbraio 2020, poco più di un anno fa. A tanto risale l’ultima doppietta in trasferta di Lapadula in serie A. Di fronte c’era un Napoli chiamato a risalire la china dopo un avvio di stagione turbolento, non distante dal periodo che gli azzurri stanno vivendo tuttora. La squadra di Liverani non ebbe pietà, stupì tutti e portò a casa un risultato che fece scalpore. Non solo, il Napoli sembra essere proprio nel destino del numero 9 giallorosso, visto che fu proprio contro i partenopei che esordì in serie A il 27 agosto 2016 (Napoli-Milan 4-2). Un filo da alimentare tra due giorni con l’ambizione di un ritorno al gol dopo la splendida prestazione sfoderata contro la Roma.

Abbinare lo stesso spirito al sigillo personale rappresenterebbe il massimo per lui, che prima di quella doppietta aveva messo insieme all’incirca gli stessi gol collezionati quest’anno (5 allora, 4 oggi). Da lì una crescita in termini di prestazioni e gol che senza il fastidioso infortunio alla caviglia avrebbe probabilmente salvato il Lecce. Acqua passata, il presente dice che un’altra magia è possibile. Con addosso un giallorosso diverso.