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Riceviamo e pubblichiamo la nota di ACU-Associazione consumatori utenti- Campania e “Altra Benevento è possibile” : “La Sanità è una delle grandi criticità della Campania ed è la prima preoccupazione dei cittadini, anche secondo alcuni recenti sondaggi.

Perciò i politici ne parlano spesso: alcuni rivendicano risultati positivi grazie alla loro azione di governo (locale, regionale o nazionale); altri attribuiscono agli avversari le responsabilità per i disservizi senza motivare e dettagliare le critiche.

Ma le competenze dei diversi Enti sono tanto intrecciate e confuse che è sempre possibile rimbalzare le accuse o attribuire alla burocrazia e ai problemi finanziari le carenze del servizio pubblico.

Sta di fatto, però, che la ASL spende ogni anno decine di milioni (50 nel 2024) per pagare i privati convenzionati, erogatori di servizi sanitari, ma non trova i soldi per potenziare i servizi pubblici che dovrebbero garantire quelle prestazioni.

E così il diritto alla salute del cittadino diventa la più odiosa forma di clientela politica e speculazione affaristica. 

Per arginare anche questo fenomeno e contrastare il malaffare è necessario che i cittadini siano innanzitutto informati affinché possano valutare le specifiche responsabilità e pretendere servizi qualificati.

Per questo motivo cominciamo da oggi ad “accendere un faro” anche sui servizi sanitari con un dossier specifico sui finanziamenti del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, Missione 6 – Salute. Componente1, per rafforzare la prevenzione, migliorare le garanzie di accesso alle cure, l’assistenza territoriale e la integrazione tra servizi sanitari e sociali.

In particolare il PNRR prevede le Case di Comunità, gli Ospedali di Comunità e le Centrali Operative Territoriali per potenziare l’assistenza sanitaria di prossimità ed evitare di intasare i Pronto Soccorso e gli Ospedali.

La Case della Comunità (CdC) dovranno garantire assistenza medica 7 giorni su 7 per 24 ore con servizi ambulatoriali specialistici anche per malattie frequenti (cardiache, respiratorie, diabete, ecc) servizi diagnostici, prelievi ed analisi di laboratorio, assistenza domiciliare.

Gli Ospedali di Comunità (OcC) avranno tra i 15 e i 20 posti letti per il ricovero breve di pazienti che non hanno bisogno di cure intensive oppure pazienti fragili o cronici che non hanno necessità di un ricovero ospedaliero tradizionale.

Le Centrali Operative Territoriali (COT) devono coordinare la gestione dell’assistenza sanitaria e socio sanitaria per assicurare un percorso di cura ottimale per il paziente. 

La ASL di Benevento con la Delibera 156 dell’11 maggio 2022 ha concordato con l’Assessorato alla Sanità della Regione la realizzazione nel Sannio di n. 11 Case della Comunità (spesa di € 22.144.799,17), n. 5 Centrali Operative Territoriali (Spesa € 1.275.518,83) e n. 5 Ospedali di Comunità (Spesa € 17.625.116,17), di seguito indicati:

Casa della Comunità (CdC) a Pietrelcina, Cerreto Sannita, Sant’Agata dei Goti, San Bartolomeo in Galdo, Morcone, Telese Terme, San Giorgio del Sannio, San Marco dei Cavoti, Benevento (via delle Puglie),  Montesarchio, Torrecuso;

Centrale Operativa Territoriale (COT) a Cerreto Sannita, Benevento (via Appio Claudio), San Bartolomeo in Galdo, Pietrelcina, Sant’Agata dei Goti;

Ospedale di Comunità (OdC) a Pietrelcina, Cerreto Sannita, San Bartolomeo in Galdo, Sant’Agata dei Goti, Montesarchio.

Il 30 giugno 2023 la Regione ha bandito la gara di appalto, divisa in 20 lotti, per progettazioni e lavori relativi alla costruzione di queste strutture in tutta la Campania.

  • Il lotto 3 riguardava 9 strutture: San Marco dei Cavoti (CdC), San Bartolomeo in Galdo (CdC, COT, OdC), Telese (CdC), Cerreto Sannita (CdC, COT, OdC), Morcone (CdC);
  • il lotto 4 per 12 strutture: Torrecuso (CdC), San Giorgio del Sannio (CdC), Sant’Agata dei Goti (CdC), Pietrelcina (CdC, COT, OdC), Benevento (CdC, COT, OdC), Montesarchio (CdC, COT, OdC).

Il 4 ottobre 2023 la gara di appalto della Regione è stata aggiudicata: il lotto 3 alla ATI Matarrese- Adiramef per € 11.222.326 (IVA esclusa); il lotto 4 alla PROTECNO IMPIANTI per € 17.459.898 (IVA esclusa).

Torneremo sullo stato dei lavori del lotto 3 (San Marco dei Cavoti, San Bartolomeo in Galdo, Telese, Cerreto, Morcone); per ora concentriamo l’attenzione sul lotto 4 che presenta molti elementi da chiarire (diverse contraddizioni tra i dati pubblicati dalla ASL per i diversi interventi) ma soprattutto si registrano ritardi dovuti a “criticità” relative all’appalto vinto dalla PROTECNO IMPIANTI srl, una grossa società napoletana.

In data 24 aprile 2024, l’ASL Benevento ha stipulato con tale ditta aggiudicatario del Lotto 4 il “contratto relativo all’accordo quadro per l’appalto misto di lavori e servizi di ingegneria e architettura per la nuova edificazione, ristrutturazione e riqualificazione di edifici pubblici quali case della comunità, ospedali della comunità, centrali operative territoriali”

Alla fine del 2024 la PROTECNO IMPIANTI ha rinunciato ad eseguire la progettazione e i lavori solo per alcune strutture del lotto 4 limitandosi ad indicare la impossibilità di rispettare i tempi PNRR che però erano ben noto all’atto di gara del 2023 e alla successiva firma del contratto di aggiudicazione di aprile 2024.  

A seguito di tale rinuncia, la ASL a gennaio 2025 stabilisce che non ci sono più i tempi per costruire nuove strutture a Montesarchio (ma ha fatto diversamente in un altro caso che prossimamente esamineremo sempre a seguito della rinuncia della PROTECNO IMPIANTI) e decide di acquistare una vecchia struttura, finora tenuta in fitto dal 2009, dove collocare la Casa di Comunità, la Centrale Operativa Territoriale e l’Ospedale di Comunità.

Ma a questo punto la storia si complica ulteriormente per le spese ASL relative all’acquisto del terreno destinato alla costruzione dei nuovi servizi, il valore del vecchio edificio acquistato, i tempi e i finanziamenti necessari per attivare la casa di Comunità, la Centrale Operativa Territoriale, l’Ospedale di Comunità.

Il terreno in questione è esteso mq. 10.200, all’angolo tra via Mario Pagano e via Settembrini a Montesarchio (Catasto: Foglio 31, particella 1146).

Era di proprietà dell’Istituto Diocesano per il Sostentamento del Clero che il 7 giugno 2021 lo ha venduto per € 220.000 alla società Italy Green di Roma (ma l’amministratore è di Montesarchio).

Nell’atto notarile si legge che il terreno ricadeva in zona “F4- Attrezzature sportive e ricreative” del PRG vigente. Nel certificato di destinazione del 22/9/2020 si precisava che con il PUC adottato dalla Giunta Comunale nel 2018 (poi approvato dal Consiglio Comunale il 1/12/2022) quel terreno ha cambiato classificazione diventando prevalentemente “D1- Produttivo, commerciale” e in parte “F4- Attrezzature private di interesse collettivo”.

Dopo contorte decisioni che da settembre 2021 a dicembre 2022 hanno coinvolto pure il Comune di Montesarchio (amministrazione Damiano), per individuare un suolo sul quale costruire la nuova sede del Distretto e quindi abbandonare la sede tenuta in fitto dal 2009 in via Napoli 113, la ASL il 17 aprile 2023  acquista dalla Italy Green proprio quel terreno tra via Mario Pagano e via Settembrini e lo paga € 330.000 (prezzo lievitato di 110.000 euro in 22 mesi con mercato immobiliare fermo) per edificare anche la Casa di Comunità, il Centro Operativo Territoriale e l’Ospedale di Comunità.

Ma poi, considerato che la società PROTECNO IMPIANTI ha rinunciato a costruire il nuovo edificio per questi tre nuovi importanti servizi, finanziati dal PNRR non € 6.768.313, la ASL ha deciso di acquistare proprio l’edificio tenuto finora in fitto dal 2009 di proprietà della società ETL immobiliare di Bucciano per il Distretto, che aveva deciso di abbandonare.

Quel fabbricato costruito nel 1990 è stato prima offerto per € 3.250.000 a fronte di una vecchia perizia di stima della Agenzia delle Entrate del 2009 (16 anni fa) che attribuiva il valore di € 4.026.100 20.000.

Il prezzo è stato poi scontato a € 2.000.000, senza perizie aggiornate. La ASL ha firmato il preliminare di acquisto lo scorso 30 giugno, decidendo di utilizzare fondi propri in attesa che la Regione autorizzi l’utilizzo dei fondi che il PNRR aveva destinato alla costruzione di nuovi sedi per Casa di Comunità, Centrale Operativa Territoriale e Ospedale di Comunità.

Da notare che finora non ci sono atti pubblicati all’Albo Pretorio della ASL che indicano i lavori da fare per adeguare la vecchia struttura a questi tre nuovi servizi, i tempi di esecuzione e l’ammontare della spesa”.