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Consiglio comunale ricco di duelli verbali tra consiglieri di minoranza ed il Sindaco, in particolare sulle scelte di toponomastica proprio di Clemente Mastella. Da notare che gli attacchi al sindaco sono partiti dalla consigliera di opposizione Giovanna Megna sulla intitolazione di strade, viali e piazze che però non era argomento iscritto all’Ordine del giorno dei lavori. Lo scontro irrituale è comunque esploso sulla mancata intitolazione di un’area pubblica alla figura di Giacomo Matteotti, il deputato martire della violenza fascista agli inizi del Ventennio.

La consigliera Megna aveva di fatto introdotto l’argomento lanciando in via pregiudiziale all’avvio dei lavori una accusa di mancato rispetto di norme regolamentari in materia di stesura dell’Ordine del giorno: “Non possiamo non evidenziare due mozioni assenti tra le proposte in discussione oggi. Non ci sono infatti l’intitolazione di piazza Matteotti e la sostituzione del pavimento nel plesso Pacevecchia, che erano gli oggetti di due mozioni. Per le intitolazioni ci è stato proposto il Pantheon democristiano come intitolazioni, mentre c’è ostilità verso questa richiesta nonostante i numerosi appelli dell’Anpi di Benevento. Anche la toponomastica è gestita con atteggiamento personalistico”.

Il primo cittadino ha risposto piccato: “La consigliera Megna ha delineato cose assurde. Io ho intitolato strade a Generoso Simeone, al senatore Guarra e poi ad Alfonso Tanga. Sono rammaricato che Alcide De Gasperi è arrivato tardi. La consigliera parla di democristiani in maniera squallida perché queste sono persone che hanno fatto la storia di questo nostro Paese. Nessuno è mai riuscito a risolvere il rebus di piazza Santa Sofia come in effetti si chiama proprio con il nome di Matteotti”.

Poi il Sindaco, davvero irritato, rivolgendosi ancora a Megna, ha aggiunto: “Le vieto di usare la parola democristiano in maniera dispregiativa e squallida”. Altrettanto veemente la reazione della Megna: “Squallido lo dice a qualche altro, non a me“.

A parte questa querelle, la seduta ha vissuto anche gli strascichi polemici della precedente riunione del Consiglio comunale. Ai giornalisti presenti non è stato permesso di entrare nell’emiciclo, dove molti “approfittavano” degli scranni per poter prendere appunti e per svolgere al meglio il proprio lavoro a servizio dei cittadini. I giornalisti sono stati invitati a servirsi di altri appoggi molto meno agevoli seppure nella stessa Sala, dove normalmente sono ospitati i cittadini che vogliono assistere ai lavori del Consiglio.

Il consigliere dell’opposizione Francesco Farese ha attaccato: “Mi dissocio da questa decisione che ha messo in castigo i giornalisti. Atteggiamento imbarazzante per l’immagine del consiglio. Occorre rivedere questa decisione”.

La seduta consiliare era invero iniziata in modo diverso e cioè con un minuto di raccoglimento per ricordare l’ex assessore Luigi Ionico scomparso da qualche giorno.

Dopo l’omaggio a questo medico prestato alla politica, il Consiglio ha quindi discusso dell’approvazione della variante urbanistica per l’ampliamento di un opificio industriale ubicato nell’area Pip di contrada Olivola. L’assessore comunale all’Urbanistica Molly Chiusolo ha relazionato su questo lotto di 28mila quadrati.

Soddisfatto il presidente di Commissione Urbanistica, Alfredo Martignetti: “L’amministrazione fa bene ad accontentare celermente le richieste”. E’ intervenuto il consigliere comunale di opposizione Luigi Diego Perifano che ha invece attaccato il sindaco ritornando sulla questione della toponomastica che aveva surriscaldato la seduta all’avvio: “Sindaco i divieti li può lanciare a casa sua, ma non ai consiglieri comunali. Rifletta che noi rappresentiamo un consenso popolare e possiamo rappresentare opinioni anche quelle che non le fanno piacere. Lei Sindaco si lascia andare ad espressioni insolenti verso consiglieri di opposizione. L’incarico che lei ricopre è di prestigio, dignità e storia. In quest’aula nessuno ha mai trasceso in considerazioni personali che la prego di tenere per sé. Se li conservi per le riunioni di partito o di maggioranza”. Sulla proposta oggetto della discussione sull’opificio il consigliere si è espresso favorevolmente.

Il primo cittadino, prendendo la parola, ha spiegato: “Ricordo come il consigliere Perifano mi ha chiesto un riconoscimento a Francesco “Ciccio” Romano, avvocato e consigliere comunale, e l’ho fatto e così a Maria Penna, partigiana, chiesto dall’Anpi. Ma che mi dicono che pensi solo ai democristiani moralmente per me è orrido. Squallido e moralmente orrido per me”.

Esaurita la polemica, tornando alla questione in discussione, la votazione variante urbanistica per l’ampliamento di un opificio industriale è passata all’unanimità con 28 voti.
Si è quindi discusso della presa d’atto del Decreto Presidenza del Consiglio dei Ministri per l’attuazione del riconoscimento del bonus sociale rifiuti.

L’assessore al Bilancio Maria Carmela Serluca ha spiegato che si trattava di una simulazione tariffaria rispetto ad utenti di utenza domestica in condizione di disagio economico. La votazione ha visto 19 voti a favore e 10 quelli contrari.

Si è discusso poi di due variazioni di bilancio in via d’urgenza deliberate dalla Giunta comunale. L’assessore Serluca ha sottolineato come si modificava le risorse per il verde con 57 mila euro spostandoli dalla manutenzione straordinaria del verde.
La capogruppo del Pd Floriana Fioretti ha sottolineato: “Dovevate solo dire che vi eravate sbagliati. L’assessore Alessandro Rosa è stato costretto a racimolare briciole per tentare di gestire il verde pubblico”. La votazione è passata con 20 voti favorevoli e 9 contrari .

Si è passati quindi a votare i 3 debiti fuori bilancio passati tutti a maggioranza.

Si è quindi discusso sul Regolamento per l’affidamento in uso e concessione degli impianti sportivi di proprietà del Comune di Benevento.

A relazionare il vice sindaco Francesco De Pierro: “Da oltre un decennio c’era una vecchia procedura per affidare gli impianti. Da oggi definiti aspetti tecnici e procedurali”.

La presidente di Commissione Sport Adele De Mercurio ha spiegato: “Era datato al 2013. Sono stati suddivisi impianti a rilevanza economica e non. Una attenzione particolare è stata data ai diversamente abili da inserire negli impianti con punteggio maggiore per continuare ad entrare o a gestire gli impianti. E’ stata cambiata la durata della concessione minimo 5 anni a massimo 15 anni evitando il monopolio. Non possono partecipare alla gara chi ha contenzioso, e revoca convenzione con un anno di morosità. La tariffe vanno esposte”.

Il consigliere del Pd Giovanni De Lorenzo ha spiegato: “E’ stato un lavoro abbastanza lungo e su cui siamo dovuti ritornare perché mentre procedevamo all’adeguamento è entrata in vigore la riforma dello sport.”

La delibera è passata all’unanimità