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Dugenta (Bn) – Un fenomeno che ha subito una forte accelerata nelle ultime settimane ma non si tratta di episodi isolati. Dugenta vive nella paura e nella preoccupazione per i tanti furti che si stanno verificando in successione. E non c’è una soluzione, se non organizzarsi. Un po’ perchè non sono previsti fondi da parte del Ministero degli Interni, un po’ perchè le casse del Comune non hanno liquidità necessaria per cercare di coprire il territorio con i dispositivi di videosorveglianza, il primo deterrente che potrebbe aiutare, almeno, a risalire ai malviventi.

Tutti i comuni della Provincia che hanno partecipato al bando del Ministero – così inizia il sindaco di Dugenta, Di Cerbo – sono stati collocati inutilmente nella graduatoria dalla posizione numero 700 in poi. Ed era un criterio importante per la compartecipazione. Ma noi non abbiamo soldi nel bilancio per compartecipare, anche perchè, se avessimo avuto la capacità economica, lo avremmo fatto da soli. Il dato oggettivo è che i finanziamenti non arriveranno mai“.

E nell’attesa, come le fiammate, tornano le rapine e i furti a Dugenta e non solo.

“E’ dal 2018 che siamo attaccati dalla malavita. Qualcuno è stato preso dalle Forze dell’Ordine, alle quali va tutta la nostra riconoscenza. Ma da soli non possono molto perchè siamo pochi cittadini ma distribuiti su un territorio esteso”.

E allora bisogna organizzarsi in proprio, fare rete e cercare di aiutare chi di dovere a prevenire eventuali situazioni spiacevoli.

Assolutamente non abbiamo intenzione di costituire ronde. Noi, come cittadini, dobbiamo semplicemente raccogliere informazioni e trasferirle alle autorità competenti. Per quello che mi compete, ho solo pregato i cittadini di avere massima attenzione nei limiti consentiti dalla legge. Abbiamo costituito un gruppo whatsapp con circa 700 persone nel quale ognuno può denunciare ciò che vede. Esiste già una collaborazione sul piano provinciale, ma con questa iniziativa ne abbiamo aggiunto un’altra“.

Serve per forza la collaborazione di tutti perchè manca la videosorveglianza sul territorio.

Dobbiamo collaborare sempre di più – continua Di Cerbo – e cercare di trovare una soluzione alla questione telecamere. Se il Ministero non incrementa i fondi, possiamo organizzarci privatamente come comune e cercare di recuperare i soldi necessari per attuare un progetto nelle pieghe del bilancio comunale. Il mio progetto ha un valore di 270mila euro che il Comune non ha. Vediamo se riusciamo a organizzarci risparmiando da altra parte. Voglio fare anche un appello ai sindaci di queste realtà limitrofe per cercare di chiedere un contributo alla Regione. E’ un’opera necessaria. Nel nostro territorio passa la Fondovalle Isclero, un tratto che ci collega bene con ogni zona della Campania, ma che rappresenta anche la porta di ingresso per i delinquenti del casertano”.

Di sicuro gli abitanti di Dugenta non si sentono sicuri.

C’è una preoccupazione legittima da parte dei cittadini e si percepisce, specie da parte degli anziani o di chi resta solo a casa la sera“.