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Benevento – Quanto dura effettivamente un secondo? Potremmo venirne fuori con il ragionamento, ma la verità è che nel calcio la risposta la danno le situazioni. Quando sei in vantaggio, un minuto ha il sapore di eternità; al contrario, se c’è da recuperare un risultato, ogni millesimo è buono per provare a lanciare l’assalto all’area di rigore avversaria. Casi opposti che generano reazioni opposte e alle volte anche curiose, come quelle che nel giro di poche ore hanno legato il Benevento e – udite udite – niente poco di meno che José Mourinho

Il collante è una figura che a quanto pare sta diventando sempre più determinante nel calcio moderno. Il Var? No, parliamo del raccattapalle, ‘fautore’ – a seconda dei casi – di gioie e dolori. Ieri pomeriggio al Benevento è arrivata una bella stangata da parte del giudice sportivo, una multa di ben diecimila euro dovuta proprio ai ritardi causati dai suoi raccattapalle nella ripresa del gioco in occasione della gara con il Crotone. Era già accaduto lo scorso anno, subito dopo la gara del girone di andata con la Cremonese: stessa multa, motivazioni simili, stesso verdetto del campo (per fortuna, verrebbe da dire!). 

Non possiamo certo stabilire in che percentuale la malizia dei ragazzi posizionati a bordo campo al Ciro Vigorito abbia inciso sulla vittoria finale, ma di certo non si può dire lo stesso riguardo Mourinho e il suo Tottenham. Ieri sera, nel match della fase a gironi di Champions League vinto contro l’Olympiacos, proprio un ragazzino è stato decisivo nella circostanza che ha portato al momentaneo 2-2 a firma di Harry Kane.

Se l’azione si è sviluppata in maniera così veloce (video in basso), tanto lo si deve al ragazzino posizionato nei pressi della panchina di Mou, che gli ha stretto la mano e lo ha abbracciato per rendere omaggio alla sua lucidità. Un gesto per nulla anomalo, visto che lo scorso anno nell’epica semifinale di ritorno ad Anfield tra Liverpool e Barcellona toccò a un quattordicenne entrare di diritto nella storia della competizione per la battuta veloce di un corner da cui scaturì il gol qualificazione di Origi. 

Il Tottenham, con la marcatura in questione, si è dato la spinta per completare la rimonta chiudendo poi sul 4-2 (da 0-2) e staccando contestualmente il pass per gli ottavi di finale. Ma se al Benevento è costata diecimila euro, quanto è valsa allora in soldoni la scaltrezza del raccattapalle londinese? Decisamente tanto, se pensiamo che la vittoria di una gara di Champions frutta ai club 2,7 milioni di euro e il passaggio del turno ben 9,5. Roba che riduce banalmente in polvere persino i diecimila euro della sanzione comminata ai giovani addetti giallorossi. Scaltri sì, ma contro le regole. E per questo puniti.